Vaccino anti Covid, prime dosi arrivate. Casi ancora in aumento. Tamponi ai ricoverati

Sono già obbligatorie le mascherine nei pronto soccorso, Rsa e case di riposo. In ospedale tornano i test in tutte le corsie

Sabato 30 Settembre 2023 di Loris Del Frate
Vaccino anti Covid, prime dosi arrivate. Casi ancora in aumento. Tamponi ai ricoverati

Prosegue in maniera sempre più decisa l'impennata di casi Covid in regione. Se la settimana scorsa il numero rilevato da Gimbe (fonte Istituto superiore di sanità) era di 83 persone su 100 mila colpite dal virus, nell'ultima settimana siamo saliti a una incidenza di 111 casi positivi sempre per 100.000 abitanti. Si tratta, come già segnalato la scorsa volta, di una delle incidenze più alte in Italia, insieme alle regioni della Campania, Veneto, Lombardia, Abruzzo e Piemonte. Si registrano anche alcuni decessi di persone anziane (l'età media è di 88 anni) causate non solo dall'infezione del Covid, ma una serie anche di altre patologie associate alla positività del virus.

In più, una parte dei deceduti, dopo essere stati trovati positivi, avevano già superato la fase acuta, ma il decesso è sopraggiunto dopo alcuni giorni dall'avvenuta negatività. C'è inoltre da dire che non ci sono al momento segnalazioni di problemi di operatività negli ospedali e i malati positivi vengono "isolati" nei reparti di appartenenza. Non è da escludere, però, che se il virus dovesse continuare a insinuarsi e far crescere ancora di molto i contagiati, si possa tornare a realizzare dei reparti esclusivi per i malati positivi.


L'INFETTIVOLOGO
«Come oramai è risaputo - spiega Massimo Crapis, infettivologo al Santa Maria degli Angeli - i casi di Covid possono essere assimilati all'influenza da un punto di vista dell'operatività, anche se con l'ultima circolare ministeriale di fine agosto è tornato ad essere obbligatorio il fatto di fare i tamponi a tutte le persone che vengono ricoverate in ospedale, anche a quelle asintomatiche, cosa che oramai non si faceva più. È evidente che questa procedura ha fatto alzare il numero dei positivi, anche tra gli asintomatici. Il personale ospedaliero, invece, il tampone deve farlo solo in caso di sintomatologia. Non ci sono, allo stato, problemi per l'organizzazione del lavoro nei reparti, nessun pienone e la presenza dei positivi viene gestita oramai senza causare congestioni».


I VACCINI
Non c'è ancora una data precisa, così come non è ancora stata ufficializzata la modalità e l'organizzazione della fase vaccinale che quest'anno in contemporanea riguarderà sia il vaccino del Covid che quello dell'influenza. Sarà anche possibile farli in contemporanea. Nessuno dei due sarà obbligatorio, neppure per i soggetti fragili e gli operatori ospedalieri, ma si tratta di vaccini altamente raccomandanti sia per i sanitari che sono in contatto tutti i giorni con persone fragile, sia ovviamente per i soggetti con problemi che per i familiari di persone con patologie. Quasi certamente non saranno allestiti centri vaccinali (anche se ogni azienda si arrangerà in proprio) e toccherà ai medici di medicina generale fare una parte del lavoro vaccinale a cui si aggiungeranno poi i distretti sanitari. Resta il fatto che dall'aria che si respira in giro si percepisce che la vaccinazione per il Covid, salvo non dovessero arrivare scivoloni, difficilmente avrà un grande successo non essendo obbligatoria anche a fronte del fatto che quella influenzale, ben più "vecchia" nel tempo, solitamente arriva a un 55 per cento.


L'ESPERTO
«Mi sento di dire una cosa che reputo importante - spiega l'infettivologo Crapis - ossia che sarebbe bene mantenere una memoria immunologica, quindi tutti dovrebbero andare a vaccinarsi, soprattutto i soggetti fragili, sia per il Covid che per il virus dell'influenza. Il motivo è molto semplice e lo spiego con un esempio. Sento dire in giro in più occasioni che il virus del Covid adesso è decisamente meno virulento rispetto a quando è emerso negli anni scorsi. No. Non è così. Oggi il Covid è depotenziato perchè c'è una sorta di immunità di gregge, c'è una popolazione altamente immunizzata e per questo il virus del Covid è meno violento sulle persone. Ma se l'immunità venisse persa, cosa possibile se il vaccino lo faranno in pochi, i rischi potrebbero tornare ad essere più alti». Ultimo dato. Il primo stock di vaccini anti Covid sono arrivati e distribuiti: quasi 5 mila dosi sono andate e Udine, mentre Pordenone e Trieste ne hanno avute duemiladuecento. Da segnalare, infine, che le mascherine sono obbligatorie al pronto soccorso, nelle Rsa, per l'accesso nelle case di riposo e per il personale positivo, ma asintomatico che può continuare a lavorare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci