La rivoluzione femminile: «Ora stanno
cominciando a conoscere i loro diritti»

Giovedì 10 Marzo 2011
La rivoluzione femminile: «Ora stanno cominciando a conoscere i loro diritti»
HERAT - In occasione della “Festa della Donna”, nel Jalaludin Conference Hall ad Herat si tenuto un grande incontro al quale hanno partecipato oltre 1000 signore e ragazze della Citt e della Provincia per testimoniare, con la propria presenza, l’importanza della figura femminile nell’Afghanistan di oggi e di domani.



L’evento si è aperto con la lettura di un passo del Corano, seguito dall’Inno nazionale afgano. Molti i messaggi pervenuti dalle autorità afgane a favore della donna, tra questi quelli del ministro e del capo dipartimento del ministero degli Affari Femminili, del Governatore della Città di Herat, del consiglio provinciale, del comandante del Provincial reconstruction team (PRT) e della Cooperazione Italiana.



Il colonnello Antonino Inturri, comandante del PRT di Herat a guida italiana, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del messaggio che le donne di Herat hanno voluto dare incontrandosi, così numerose, per l’8 marzo. «Basta guardarsi intorno, un segnale che parla da solo, vuol dire che c’è interesse non solo da parte della popolazione ma anche dalla governance locale» ha detto il colonnello Inturri rifendosi alle tante donne presenti nella sala «sono presenti praticamente tutti i capi dipartimento della Provincia di Herat, i rappresentanti del Governo locale»; continuando il colonnello Inturri ha affermato: «Ma l’aspetto più importante è che oggi ci sono le donne che vengono dai villaggi e distretti più remoti di questa Provincia, vuol dire che l’attività del capo dipartimento degli Affari Femminili, la signora Sadiq Manija, ha funzionato e non solo per l’otto marzo, questo evento infatti rappresenta un punto di partenza».



Molte le giovani afgane presenti alla manifestazione, tra queste Wamida Samadi Qalam, dell’Associazione Donne del Distretto di Herat, che ha evidenziato l’importanza di questo momento di aggregazione femminile perché «ci sono donne che vivono in zone remote e non conoscono i loro diritti» ha detto Wamida e, continuando, «noi stiamo cercando di portare avanti una campagna di conoscenza a favore di quelle donne che non hanno accesso alle informazioni sui propri diritti». Anche Maria Noorzai, giornalista dell’agenzia di stampa Bakhtar, ha voluto sottolineare l’importanza della cerimonia e ha ringraziato le autorità afgane e di Isaf per la loro partecipazione e ha detto: «Sono molto felice di poter celebrare l’otto marzo qui in questo modo». La giornata è continuata con l’inaugurazione delle attività presso il “Woman’s Social Center” della città, una infrastruttura costruita dal PRT e allestita, con l’arredamento di uffici, negozi, sale conferenze e una palestra, dalla Cooperazione Italiana.



Il Woman Social Center è un esempio di collaborazione tra Istituzioni e ministeri [ministero della Difesa e ministero degli Esteri, ndr] con modalità diverse ma con lo stesso scopo, cioè quello di unire gli sforzi per qualcosa di positivo, duraturo e sostenibile per il mondo femminile della Provincia di Herat. Le attività del centro si terranno all’interno di una palazzina di tre piani. Il seminterrato e il primo piano ospitano 36 negozi, il secondo una palestra e il terzo una sala conferenze e altri uffici. Il centro era stato richiesto dal Dipartimento per gli Affari Femminili di Herat con lo scopo di migliorare, tramite la costruzione di un punto di aggregazione, la vita delle donne della città, l’imprenditoria e le iniziative economiche delle stesse.
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