Egregio direttore,
dopo aver dato a tutti e per anni lezioni di moralità e di etica, il Pd o almeno alcuni suoi importanti dirigenti si trovano al centro di indagini della magistratura. Per la neppure tanta celata gioia di Giuseppi Conte che con il suo Movimento 5 stelle ne approfitta per assestare qualche bel ceffone alla Schlein nella speranza di portargli via un po' di voti. Mi sembra di poter dire che ormai il campo largo sia diventato una pia illusione.
Luca P.
Pordenone
Caro lettore,
mi pare evidente che il campo largo sia ormai un campo minato in cui il leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte non fa nulla per disinnescare gli eventuali ordigni, ma anzi si dà da fare per predisporne di nuovi e al momento opportuno farli esplodere.
Conte, è l'accusa che proviene da molti esponenti dem, sta sfruttando in modo spregiudicato le difficoltà "morali" del Pd rispolverando slogan noti e di facile presa almeno su una parte dell' elettorato. Ma il Partito democratico e i suoi vertici cosa hanno fatto perché ciò non accadesse e non esplodessero casi come quelli recenti di Torino o della Puglia? In queste due regioni sono stati eletti, si sono formati e affermati alcuni degli esponenti di punta del presente e del recente passato del partito. Possibile che nessuno conoscesse o avesse mai avuto sentore di ciò che le indagini della magistratura hanno fatto ora emergere? Perché, com'è chiaro, non stiamo parlando di singoli episodi ma di reti, di sistemi di potere e di raccolta del consenso ramificati e consolidati negli anni. Ora Conte ha buon gioco ad usare la legalità per mettere in difficoltà gli alleati democratici. Ma l'impressione è che Elly Schlein prima di costruire un campo più largo, deve fare anche un po' di pulizia nel suo di campo.