C'è il degrado vicino alla stazione Termini, dove in migliaia passano ogni giorno e che viene preso di mira da sbandati e senzatetto durante la notte. E poi le condizioni di incuria dell'Esquilino e di San Giovanni.
L'IDEA
La proposta è stata lanciata dai comitati Piazza Vittorio partecipata, Esquilino vivo, dagli abitanti di via Giolitti e da Tutti per Roma. I residenti hanno già un quadro di quali siano le situazioni più critiche da affrontare. «Stiamo lavorando per uno strumento agile, consultabile, digitale, che possa dare la possibilità di valutare le segnalazioni - Ci sono zone più critiche: basti pensare alle strade attorno alla stazione Termini, e poi tutti i luoghi dove le utenze non domestiche, come quelle di ristorazione, lasciano i rifiuti lì dove ci sono i cassonetti destinati ai privati. Poi c'è il capitolo dedicato a Monti: il porta a porta non funziona nei weekend. Il sabato e la domenica si accumula l'immondizia della gestione delle case vacanza». I cittadini stanno continuando gli incontri con Ama, il Municipio e il Comune e stanno lavorando proprio per questa mappatura partecipata.
«Stiamo valutando se farla noi direttamente o tramite le pubbliche amministrazioni e la sottoporremo ad Ama nel prossimo incontro. Comunque l'intenzione è quella di farla, anche in modo autonomo, in modo tale che tutti sappiano l'entità del degrado di questo quadrante della città per provvedere con soluzioni adeguate», prosegue Amiconi. E proprio la portavoce di Tutti per Roma fa intendere che quello avviato in questo quadrante della Capitale può essere un modello da sviluppare anche in altri quartieri. «Vorremmo partire dall'Esquilino e da Monti per proporre una sperimentazione che può essere applicata eventualmente a tutta la città», commenta.