MESTRE - Uno spostamento eclatante. Il trasporto dei tre muri creati da Banksy, da Monza fino in M9 all'alba di ieri, non è importante solo per il valore artistico, ma per i pesi e le misure, tanto che il museo è stato chiuso. «Soprattutto è un lavoro importante e delicato, che c'è dietro a ogni mostra» racconta Serena Bertolucci, direttrice di M9, che ieri mattina si è svegliata alle 5.40 per seguire l'operazione di preparazione e allestimento della mostra "Banksy.
IL TRASFERIMENTO
Il trasporto eccezionale è partito giovedì notte all'alba da Monza, dove c'era stata la prima mostra con i muri di Banksy. «C'erano un camion per i muri - descrive la direttrice - e un camion frigo, perché le opere con pellicola pittorica viaggiano a una temperatura costante. I camion devono avere anche l'impianto satellitare, per essere ritrovati in caso di furto». Poi ci sono gli obblighi che deve compiere l'ente, nel ricevere le opere. «Tutte devono essere controllate e controfirmate aggiunge Bertolucci - I rappresentanti dell'ufficio doganale devono esaminare quelle che arrivano dai paesi extraeuropei, la Gran Bretagna nel caso di Banksy. La pratica si chiama importazione temporanea': significa che garantiamo il ritorno in patria». Tutte le opere viaggiano con una loro scheda. Appena arrivano, ognuna va fotografata e verificata per assicurare lo stato di conservazione. Alle 7 di ieri gli artigiani hanno smontato la porta del museo. Il muro più grande e pesante "Season's Greetings" è rimasto al piano terra, gli altri due "Computer Boy" e "Heart Boy", oltre a tutte le opere, sono stati portati al terzo piano con un montacarichi da sei tonnellate. Per quanto riguarda le opere, alla fase di registrazione con personale che fa l'appello e le analizza, segue chi le appende al muro (dritte e in sicurezza). «Infine la parte grafica dei testi, titoli e pannelli, didascalie - conclude la direttrice - e la regolazione delle luci».