l'omicidio di giulia

Filippo Turetta arrestato in Germania alla guida della Punto nera. Riconosciuto dalla Polizia in autostrada, si è arreso: aveva finito la benzina.Trovato il coltello a Fossò

Trovato a 150 km da Lipsia. Tajani: subito estradato e poi il processo. II corpo di Giulia portato giù in braccio per il dirupo domenica mattina alle 3. Zaia: lutto regionale nel giorno del funerale. La telefonata tra famiglie

Domenica 19 Novembre 2023

Nella zona industriale di Fossò trovato un coltello spezzato

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia c'è anche un coltello spezzato.  Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio: "Per l'estradizione tempi rapidi"

I tempi di estradizione di Filippo Turetta dalla Germania «in questi casi sono rapidi. Diciamo che tutto dipende dalla magistratura di Venezia, ma generalmente i tempi sono molto rapidi». Lo ha detto ai giornalisti il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine della manifestazione per Giulia a Treviso. «Io penso - ha proseguito - che sarà questione di pochissimi giorni.

Si tratta di un delitto commesso da un italiano in Italia, a danno di una cittadina, quindi non ci sono problemi di estradizioni o di rogatorie internazionali. Penso che, con la collaborazione della Germania, sarà questione di poco tempo», ha concluso. 

L'avvocato di Turetta: "I suoi genitori sono molto scossi"

Nicola Turetta ed Elisabetta Martini «sono molto scossi per l'arresto del figlio» in Germania. Lo riferisce l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno. «Da un lato naturalmente hanno provato sollievo per il fatto ché il loro figlio è vivo - aggiunge - dall'altro li ho sentiti attoniti e molto scossi. Come tutti del resto». La coppia, ha spiegato Compagno, «si trova ancora qui, stanno valutando se partire per Lipsia».

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Turetta non ha opposto resistenza: era stanco e rassegnato

Quando è stato arrestato Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi. È quanto avrebbero comunicato, secondo quanto si apprende, le autorità tedesche a quelle italiane dopo il fermo del giovane su un'autostrada vicino Lipsia. L'auto di Turetta era ferma sulla corsia d'emergenza perchè, secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento

Coltello spezzato ritrovato in zona industriale a Fossò

Un coltello spezzato, senza tracce di sangue apparenti, sarebbe stato trovato poco fa in zona industriale a Fossò.

L'avvocato della famiglia Cecchettin: "La notizia che ci aspettavamo". Le due famiglie non si sono sentite

«Abbiamo avuto stamattina la notizia che ci aspettavamo, siamo in un momento particolare. Il nostro ringraziamento va alle forze dell'ordine, all'Arma e alle Procure che hanno consentito di chiudere questo cerchio. È stata una settimana pesantissima ma c'è una gran parte d'Italia che ci è stata vicina. Adesso inizierà l'iter processuale, e faremo in modo che ci sia l'accertamento della verità». Lo ha detto ai giornalisti il legale della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani, uscendo dalla loro abitazione a Vigonovo (Venezia). «Sono sempre stato prudente - ha aggiunto Tigani - sulla questione della premeditazione, solo l'accertamento tecnico processuale lo potrà dire. Abbiamo almeno riportato Giulia a casa, purtroppo senza vita, e una persona è stata arrestata. Quantomeno qualcosa abbiamo». Tigani ha precisato di dire «solo quel che penso io, poi ci sarà un momento in cui i genitori di Giulia trasmetteranno quel che provano». L'avvocato ha poi fatto sapere che «la famiglia di Giulia è raccolta nel dolore e non ha parlato con i genitori di Filippo».Tigani ha sottolineato anche di aver «sentito ieri il collega che ha portato il cordoglio della famiglia di Filippo. Poi non ci siamo più sentiti». 

Filippo ha portato in braccio il corpo di Giulia e lo ha deposto sotto la roccia

Filippo Turetta non ha lanciato o lasciato cadere il corpo di Giulia dalla strada nella zona di montagna di Piancavallo ma lo ha portato in braccio giù lungo il dirupo e lo ha deposto sotto una grande roccia. Infine, lo ha coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi. È l'ultima ricostruzione di quanto avvenuto la notte di una settimana fa.

Banconote insanguinate per fare benzina

Banconote con macchie di sangue per fare benzina in un distributore automatico. Le ha usate durante la sua fuga Filippo Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico di Cortina. Le telecamere - scrive il Corriere Veneto - hanno inquadrato l'auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l'impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue. 

Tajani: Turetta in Italia entro 48 ore

Filippo Turetta, arrestato in Germania, «nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato». Lo ha detto il ministro e vicepremier Antonio Tajani.

Il corpo di Giulia abbandonato domenica mattina alle 3

Il corpo di Giulia Cecchettin è stato abbandonato lungo la tortuosa strada della Val Caltea esattamente una settimana fa: erano da poco passate le 3 di domenica mattina 12 novembre. Lo hanno accertato le indagini dei carabinieri di Pordenone che hanno ricostruito ogni singolo movimento dell'auto da quando è entrata in Friuli Venezia Giulia dalla provincia di Treviso. La prima registrazione delle telecamere risale alle 2.02 a Sacile: la Fiat Grande Punto nera viene immortalata dalle telecamere comunali. Sono trascorse circa due ore e mezza dall'aggressione certificata dalla video-sorveglianza dello stabilimento Dior a Fossò. Il tragitto dell'utilitaria è poco lineare: gira per la città per qualche minuto e poi imbocca la strada per Caneva, dove transita alle 2.18. Anche in questo caso non sembra esserci una direzione chiara: sale verso il castello, ma poi ritorna in centro, ripassa per la piazza e svolta per la ex provinciale 29, direzione Polcenigo, i cui lettori targhe la inquadrano alle 2.27. Per quattro giorni gli investigatori dispongono soltanto di questi dati: il passaggio successivo, circa due ore dopo, è di nuovo in territorio veneto. La Punto passa per le gallerie della famigerata diga del Vajont verso le 5, in comune di Longarone (Belluno), dopo aver oltrepassato Erto e Casso. Quel «buco» di due ore insospettisce gli inquirenti: l'elicottero dei Vigili del fuoco sorvola tutta la Valcellina, senza esito. Il territorio è vastissimo, difficile circoscrivere le ricerche. La svolta arriva nella tarda mattinata di giovedì: le telecamere del Piancavallo riprendono a funzionare dopo una sospensione temporanea per manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a immagazzinare i dati e alla ripartenza genera l'alert relativo alla macchina ricercata in Italia e in Austria: l'utilitaria è arrivata ai 1.300 metri di quota della stazione turistica alle 3. È l'elemento che mancava: le riprese non inquadrano più la vettura che torna ad Aviano e, dunque, l'unica alternativa è l'impervia stradina della Val Caltea. Qui, si stima una decina di minuti dopo, Filippo getta il corpo di Giulia nella scarpata. Un'operazione che ha potuto portare a termine senza il rischio di essere scoperto: a tre giorni dalla chiusura stagionale dell'arteria, non passa già più nessuno. Il giovane probabilmente si ferma in zona per un pò, per questo gli investigatori proseguono anche oggi nella ricerca di reperti. Con i droni battono di nuovo la strada per capire se si sia disfatto di altri oggetti, tra cui l'arma del delitto, il coltello con cui ha massacrato l'ex fidanzata. All'appello mancano anche telefoni. 

Zaia: "Lutto regionale il giorno del funerale, indosseremo un fiocco rosso"

«Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz'asta e l'intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, gli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene». Lo annuncia il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Il dolore e lo sgomento - prosegue in una nota - coinvolgono, in queste giornate, l'intera comunità veneta: ci si interroga sui perché di una vita spezzata senza senso, sull'oltraggio a una ragazza che era simbolo per il proprio impegno nella vita e per il suo sorriso gentile. Propongo quindi di indossare non solo il 25 novembre ma anche nel giorno dei funerali il fiocco rosso, divenuto simbolo contro la violenza di genere, e di esporre nei luoghi pubblici e privati oggetti di colore rosso». L'invito è del presidente del Veneto, Luca Zaia, in vista delle esequie di Giulia Cecchettin. Zaia invita «anche le amministrazioni locali ad operare in questo senso, secondo le iniziative che vorranno adottare: una panchina di colore rosso, per ogni comune, potrebbe ad esempio essere importante, ma sono certo che anche i sindaci nei giorni delle esequie ed in seguito sapranno realizzare adeguate iniziative ad alto impatto comunicativo e simbolico. Il Veneto, nel ricordo di Giulia, lancerà nel giorno delle esequie un forte segnale contro ogni, odiosa, violenza sulle donne», conclude. 

Il ministro Tajani: "A Giulia laurea honoris causa. Chiedo scusa a tutte le donne"

«Ringrazio gli inquirenti per il lavoro che ha portato all'arresto di Filippo Turetta in Germania. Una buona notizia che purtroppo non potrà mai lenire il dolore della famiglia e degli amici di Giulia, ai quali rivolgo le mie preghiere». Il ministro aggiunge: «Credo che dovremmo darle una laurea honoris causa. Come uomo chiedo scusa a tutte le donne, a cominciare da mia moglie e mia figlia per quello che fanno gli uomini». Tajani ha sottolineato anche che «grazie all'arresto europeo il ragazzo potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell'ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo. L'arresto è avvenuto grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche». 

Il post del papà: «Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia»

«Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia». Lo scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia, trovata morta ieri nella zona di Barcis in Friuli. Poi una citazione «L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide».

«La famiglia Cecchettin ha appreso la notizia dell'arresto in Germania di Filippo Turetta con grande dignità». Lo ha detto il generale Nicola Conforti, comandate provinciale dei Carabinieri di Venezia uscendo dalla
villetta di Vigonovo (Venezia), dove ha incontrato i parenti di Giulia. Conforti non ha voluto aggiungere nulla sulla vicenda.

Filippo Turetta arrestato questa mattina in Germania

Filippo Turetta è stato fermato questa mattina, 19 novembre, in Germania vicino a Lipsia: è stato bloccato mentre era fermo in auto sull'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bud Durremberg, in Bassa Sassonia, a 150 km da Lipsia. I poliziotti tedeschi si sono fermati per un controllo e hanno riconosciuto il giovane e la targa che era stata segnalata dall'Interpol. Il ragazzo si trova ora in un ufficio della polizia tedesca.  A dare la notizia dell'arresto l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che appena avuto conferma ha informato i genitori. Filippo «si stava muovendo» in auto quando è stato arrestato in Germania, «a Sud» del paese in cui ha tentato di proseguire la fuga dopo aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin. 

Ricercato per l'omicidio di Giulia di lui si erano perse le tracce da domenica scorsa, quando la sua auto è stata intercettata in Austria. Oggi è stato fermato su mandato di arresto europeo.

Sarà un giudice tedesco a dover valutare il Mae, ossia il mandato di arresto europeo, e a decidere sulla consegna di Filippo Turetta arrestato in Germania dove è finita la sua fuga. Il 22enne deve rispondere dell'omicidio aggravato dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin.

VENEZIA - Filippo Turetta è stato arrestato questa mattina, domenica 19 novemre, in Germania. Era a bordo della Punto nera in fuga dopo aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin.

Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 13:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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