Il sindaco Gaffeo dimissionario. «Pd veneto e nazionale assenti sul caso Rovigo»

Lunedì 29 Gennaio 2024 di Francesco Campi
Il sindaco Gaffeo dimissionario. «Pd veneto e nazionale assenti sul caso Rovigo»

ROVIGO - Il Veneto che vogliamo interviene per esprimere il sostegno e ringraziamento al sindaco dimissionario Edoardo Gaffeo. Da una parte lamentando «un assordante silenzio e l'assenza dei vertici regionali e nazionali del Pd, che evidentemente o non capiscono la gravità di questa vicenda o non hanno la capacità o la voglia di intervenire», dall'altra attaccando il Pd di Rovigo che «ritenendosi a torto il "padrone" dell'amministrazione, non ha mai accettato un sindaco che non eseguisse gli ordini della segreteria Pd.

A torto perché il Pd nel 2019 ha ottenuto circa il 14% dei votanti (3.769 voti) su un totale del 68%, mentre il sindaco Edoardo Gaffeo ha ottenuto vincendo al secondo turno 10.600 voti».

Confrontare i voti del primo turno con quelli del ballottaggio, però, è un po' come sommare mele e pere. La verità è che questo matrimonio è stato di comodo per entrambi: da solo, senza quei 3.769 voti, che rappresentano ben oltre la metà dei 7.070 presi al primo turno da Gaffeo, al ballottaggio sarebbe andata in carrozza Silvia Menon, candidata civica pura, senza nessun sostegno partitico, con i suoi 6.349 voti.


L'ACCUSA
Il Veneto che vogliamo, riferendosi alle contestazioni mosse dal Pd nel durissimo comunicato di mercoledì scorso, nota che «sarebbe facile contestare puntualmente le strumentali motivazioni chiamate in causa, Iras, AS2 e polo natatorio» e che il problema sarebbe sorto perché Gaffeo avrebbe vinto cinque anni fa «dichiarando in maniera chiara e inequivocabile che la sua sarebbe stata una amministrazione di svolta, che avrebbe governato all'insegna della competenza e del bene comune e non all'insegna dei diktat dei partiti. Non a caso gli attacchi da parte del Pd di Rovigo sono iniziati dopo poche settimane dell'insediamento, quando l'attuale capogruppo ha paragonato il sindaco a Matteo Salvini, "Gaffeo come Salvini, vuole essere uomo solo al comando e noi non ci stiamo", e sono poi continuati per tutti i quattro anni e mezzo, anche in periodo Covid. Questo non significava, e non ha significato, l'ostracismo delle donne e degli uomini espressione del Pd, e infatti nell'attuale giunta il Pd aveva tre assessori che meritoriamente hanno operato, oltre a esprimere la presidente del consiglio comunale».


LA MINORANZA
A proposito di consiglio comunale, il capogruppo della Lega Michele Aretusini interviene per commentare quello che definisce «un imbarazzante comunicato stampa del Forum dei cittadini che non pago del clamoroso fallimento, su tutti i fronti, della sua amministrazione, ritiene di dovere ancora dare lezioni. In particolare sostiene che il protrarsi dei tempi per la riapertura della piscina potrebbe dipendere dalla crisi politica che ha portato alla fine dell'amministrazione Gaffeo. Se anche fosse così, resterebbe un problema interno all'amministrazione Gaffeo. In ogni caso, non è così: come emerso chiaramente nella commissione consiliare congiunta sul tema piscina, dove lo stesso sindaco ha spiegato come, sui tempi di riapertura, non vi fosse in realtà certezza alcuna, se non quella che saranno superiori ai due mesi prospettati. I due mesi, probabilmente, sono stati una storiella della prima ora, contenuta nell'assurdo comunicato stampa con il quale si informava, alle 17.30 di un venerdì sera, della chiusura dell'impianto, gettando nell'angoscia decine di lavoratori e nell'incertezza centinaia di utenti. E già scelte di questo tipo la dicono lunga sulla considerazione dei cittadini che l'amministrazione Gaffeo».


Aretusini aggiunge che «sempre il Forum pretenderebbe che le linee del futuro bando per la gestione del polo natatorio fossero fissate dal consiglio comunale: ma questa amministrazione, che purtroppo sarà in carica ancora per due settimane, cosa ci sta a fare e cosa c'è stata a fare, sinora, se non è capace neppure di elaborare un bando per la gestione di un impianto sportivo comunale, ma deve ricorrere ai consiglieri comunali? Un bando, per definizione, viene elaborato dai tecnici, ossia dagli uffici comunali, sulla base delle indicazioni politiche di sindaco e giunta. Se non sono capaci neppure di questo, forse avrebbero dovuto togliere il disturbo prima».

Ultimo aggiornamento: 13:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci