PORDENONE - I volontari della Protezione civile avevano lasciato la sede del gruppo per una missione importante: l'acronimo "Aib", infatti, sta per antincendio boschivo. Due squadre sono partite dalla sede di Aviano per addentrarsi nei boschi e monitorare lo stato dei sentieri che vengono utilizzati come aree tagliafuoco. Sono vie fondamentali per impedire alle fiamme di propagarsi di albero in albero.
COS'È SUCCESSO
A partire dalla sede della Protezione civile di Aviano sono state due squadre. L'obiettivo era un'attività di prevenzione antincendio boschivo, all'alba di una stagione in cui il rischio aumenta in modo considerevole rispetto a quanto avviene d'inverno. «Nel percorrere strade tagliafuoco - hanno però spiegato i volontari del servizio avianese -ci siamo imbattuti in una vera e propria discarica e i volontari hanno provveduto al recupero dei rifiuti in quanto molto pericolosi per l'ambiente e in caso di incendio. Le discariche abusive vengono create gettando rifiuti in campagna o nelle strade delle città o in montagna. e purtroppo le nostre campagne e le nostre montagne hanno troppi rifiuti. Ricordiamoci che, oltre al punto di vista del decoro, le discariche illegali hanno un impatto negativo su piante e animali che si trovano vicino ad esse, minacciando la qualità dell'acqua, del suolo e dell'aria, nonché la salute umana. È tanto difficile portare i rifiuti in piazzola invece di disperderli in mezzo alla natura?».
IL "BOTTINO"
Sacchi neri pieni di rifiuti, materiale edile, tracce di isolante, anche un passeggino divelto praticamente a metà. I volontari della Protezione civile di Aviano nel bosco hanno trovato di tutto. Allora si sono messi al lavoro e hanno ripulito meticolosamente l'area, considerata soprattutto l'importanza dal punto di vista della prevenzione antincendio. Una volta terminato il lavoro hanno caricato tutto il materiale che era stato abbandonato a bordo dei mezzi del gruppo di Aviano, per il successivo smaltimento corretto e differenziato dei rifiuti lasciati a terra da ignoti.
Cumuli di rifiuti abbandonati, cento furbetti incastrati dalle telecamere
IL PERICOLO
Non è la prima volta che aree boschive oppure di pregio naturalistico vengono scambiate per discariche in provincia di Pordenone. Un caso ricorrente è quello dei Magredi del Cellina e del Meduna e in particolare della zona che ricade all'interno dei confini comunali di Cordenons. Spesso, negli ultimi anni, si è assistito all'abbandono selvaggio di qualsiasi tipo di materiale a due passi dai siti di interesse comunitario e dalle aree protette. In alcuni casi, a valle dei riscontri delle forze dell'ordine, si è scoperto che ad abbandonare i rifiuti nei Magredi non erano stati privati cittadini, bensì ditte edili poi individuate e pesantemente sanzionate a norma di legge. L'episodio di Aviano però accende un'altra spia, legata al rischio di propagazione degli incendi nei boschi.