Il generale Vannacci capolista della Lega in Veneto e Fvg? La rivolta dei militanti storici e il grido: «Vogliamo gente del posto, non "fenomeni"»

Lunedì 4 Marzo 2024 di Loris Del Frate
Il generale Roberto Vannacci

"Il mondo al contrario" è anche il pensiero che sta circolando, in maniera sempre meno strisciante all'interno della Lega. Anche di quella del Friuli Venezia Giulia. Ma in questo caso il titolo del libro del generale Roberto Vannacci, non rispecchia i rumors che sempre più evidenti salgono allo scoperto sulla candidatura del militare (ora sospeso) per le prossime elezioni Europee. Anche perché, a fronte di quanto sino ad ora il capo Matteo Salvini, ha fatto trapelare sulla candidatura del generale, sembra che posso essere al primo posto della lista in tutte cinque le Circoscrizioni. Quindi anche in Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Roberto Vannacci capolista in Fvg e Veneto? Scoppia la polemica


Ma se è vero che rispetto alla regione dirimpettaia dove non solo la candidatura di Vannacci non è vista di buon occhio, ma ci sono anche altre divergenze tra il mondo della Lega locale e il leader, anche in Friuli Venezia Giulia la possibile presenza di Vannacci in lista piace poco. Non tanto per quello che pensa e che ha scritto anche se sono diversi nella Lega a non vederla come lui, ma per il fatto che i militanti, come capolista, o quantomeno nei posti più alti, vorrebbero gente del posto, candidati locali che potrebbero, se eletti portare a Bruxelles le problematiche del territorio. «Di fenomeni - taglia corto un presidente di sezione della zona pordenonese, da sempre fedelissima alla Lega - ne abbiamo già visti tanti e se vogliamo dire le verità ne abbiamo le pa..e piene».

Per adesso - come detto - si tratta ancora di un mal di pancia che gira basso, circoscritto solo ad alcune aree della regione, quelle più legate alla vecchia Lega dal fazzoletto verde, ma sono anche quelle che hanno sempre dato il massimo dei voti al Carroccio.


Marco Dreosto e il nodo candidati


Marco Dreosto, condottiero regionale della Lega, ha senza dubbio in mano il partito in regione e sino ad ora è sempre riuscito a tenere bassi i rigurgiti che fanno capo al passato della Lega e che in alcune zone sono ancora molto di più che memoria storica. Insomma, ci sono i "nostalgici", ma il vero rischio, continuando a disattendere le loro problematiche, è che si possano allontanare sempre di più. Il rischio è ancora più forte perché di giovani in gamba nella Lega ce ne sono, ma sono pochi, perché sono sempre meno i ragazzi che si avvicinano alla politica. A maggior ragione se poi, quanto deciso nelle sezioni comunali, sempre più difficili da riempire, viene regolarmente disatteso ai livelli superiori. In più c'è pure un altro problema che in Friuli ha la stessa connotazione che nelle altre regioni: la paura (quasi certezza) che Fratelli d'Italia stia rosicchiano parte dell'elettorato. A tutto questo si aggiunge il momento non proprio felice del mattatore Matteo Salvini che potrebbe anche unire vecchi rancori regionali, con nuove rivalse territoriali per cercare orizzonti diversi capaci di guidare il partito a livello nazionale.


Elezioni europee, leghisti storici contro Vannacci


Resta il fatto che da diverse sezioni si sta alzando un vento sempre più forte contro la candidatura del generale Vannacci alle prossime Europee nella circoscrizione del Friuli Venezia Giulia, anche perché in Friuli la sindaca di Monfalcone, Anna Cisint, impersonifica in maniera più che brillante il pensiero di tanti leghisti, anche quelli della prima ora, con la sua battaglia per la chiusura delle moschee e la volontà di privilegiare i friulani rispetto agli stranieri. Le minacce di questi giorni, con tanto di scorta per mettere al riparo la sicurezza della prima cittadina, sono biglietti da visita che fanno punteggio in vista delle elezioni. Intanto in casa Lega la dirigenza regionale ha già raggiunto un risultato per le elezioni amministrative. In pratica tutti gli accorsi con Fratelli d'Italia sono stati presi senza scossoni, anche in quei Comuni (vedi ad esempio Pasiano di Pordenone) dove il percorso sembrava più ostico da affrontare. Un altro esempio del fatto che Dreosto ha in mano il movimento. L'importante è non tirare troppo la corda.

Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 16:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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