La frana di Clauzetto, che si è staccata dal costone della montagna durante l’ondata di maltempo dello scorso autunno, è tornata a muoversi. Colpa della pioggia che tra Pasqua e Pasquetta non ha lasciato tregua soprattutto alla pedemontana e alla fascia collinare della provincia di Pordenone. E non si è trattato nemmeno di un movimento di pochissimo conto, dal momento che i geologi incaricati di effettuare i rilievi in loco hanno testimoniato uno spostamento del fronte franoso di 41 centimetri.
COSA SUCCEDE
È ovvio che il nemico pubblico della frana che ha costretto le autorità a chiudere la principale strada di accesso a Clauzetto si chiama pioggia. «Per questo - ha spiegato ieri il sindaco del paese, Giuliano Cescutti - adesso possiamo solamente confidare nell’arrivo di una stagione più stabile, con meno precipitazioni». Gli effetti dell’ondata di maltempo di Pasqua e Pasquetta, però, si sono fatti sentire. La strada verso Clauzetto è stata riaperta quando è terminata l’allerta gialla emanata dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Ma i sensori, fatti installare proprio per permettere la chiusura dell’arteria in caso di condizioni reputate pericolose per le persone e per le infrastrutture, hanno fatto per la prima volta il loro lavoro, permettendo alle autorità di mettere nero su bianco l’ulteriore movimento della frana. «Uno spostamento di 41 centimetri - ha certificato ieri mattina il sindaco di Clauzetto, Giuliano Cescutti -.
LE CAUTELE
La strada per ora rimane aperta di giorno. Si chiude tutte le volte che le condizioni climatiche volgono al peggio, esattamente com’è successo in concomitanza di Pasqua e Pasquetta, quando la perturbazione ha portato acqua in abbondanza su tutto il Friuli Venezia Giulia. Dopo la rilevazione dei dati generati dai sensori installati sul corpo della frana, i dispositivi sono stati nuovamente ri-tarati dai geologi del servizio regionale. Sempre nei giorni di Pasqua e Pasquetta, poi, è sceso dell’altro materiale dal costone di Clauzetto, che però si è riversato correttamente nel cosiddetto tombotto. «Tombotto che ora puliremo - ha spiegato Cescutti - in attesa di un lavoro più a lungo termine per la riapertura totale della strada».
Lo status quo prevede lo stop al transito nelle ore notturne, durante le quali si dovrà continuare a percorrere le previste viabilità alternative. «Le limitazioni - aveva spiegato l’assessore Amirante - sono dovute al fatto che la frana, che ricomprende un volume di oltre 300 mila metri cubi di terreno, è ancora in lento e continuo movimento». Amirante aveva annunciato, inoltre, l'avvio di progettazioni volte a cercare una soluzione di lungo periodo rispetto alla provinciale 22 per Clauzetto. «Abbiamo previsto lo stanziamento di 600 mila euro in via d'urgenza a favore di Edr Pordenone per la progettazione e l'avvio dei lavori anche per la risoluzione di una seconda frana, in posizione più alta e sempre lungo la provinciale 22, ma in direzione Vito d'Asio. Un intervento indispensabile per garantire la sicurezza del tratto stradale che consente di accedere a Clauzetto. Lo stanziamento, allo stesso tempo, è necessario per avviare la progettazione di un intervento di viabilità alternativa che allontani la carreggiata dalla frana 'bassa', cioè quella che si è verificata alla fine dell'anno scorso, per poter così individuare una soluzione che consenta di mettere in sicurezza la circolazione in maniera stabile e definitiva».