Nasce il centro unico per i trapianti, avrà sede nel nuovo ospedale di Padova est

Nel 2023 sono stati effettuati complessivamente 435 trapianti, mentre nel 2022 erano stati 365

Giovedì 18 Aprile 2024 di Nicoletta Cozza
Centro trapianti

PADOVA - Un "sogno". E una nomina propedeutica a realizzarlo. Alla professoressa Patrizia Burra, direttore della Uoc Gastroenterologia e della Uosd Trapianto multiviscerale dell'Azienda Ospedale, infatti, è stato affidato il ruolo di coordinatrice del Dipartimento funzionale aziendale trapianti, che ha come obiettivo la definizione di percorsi integrati per le attività di sostituzione appunto degli organi, sia nella fase precedente che successiva all'intervento, e di implementare gli ambulatori multidisciplinari delle unità operative mediche e chirurgiche (36 Uoc e 8 Uosd) che sono al suo interno. E nei prossimi 3 anni il medesimo Dipartimento sarà protagonista di un progetto ambizioso che consiste nella realizzazione di un Centro dedicato esclusivamente alla presa in carico e alla gestione dei pazienti nell'intero percorso assistenziale, precedente e successivo alla sostituzione per esempio di cuore, rene, fegato, midollo, pancreas o polmone, sia in età pediatrica che adulta. A fare il punto sulla situazione insieme alla specialista è stato ieri il dg Giuseppe Dal Ben, il quale in primis ha ricordato come la stessa Burra si sia classificata al primo posto al mondo per il numero e la qualità delle pubblicazioni scientifiche dell'ultimo decennio, relativamente alle malattie del fegato acute e croniche causate da abuso di alcol, virus e patologie immunitarie, per la selezione dei pazienti con indicazione al trapianto e per la gestione delle complicanze che possono fare seguito a esso.

La graduatoria è stata stilata dalla piattaforma ExpertScape.

Trapianti, cosa cambierà

«Da 35 anni a Padova si fanno i trapianti - ha osservato quest'ultima - per cui è legittimo che oggi si rincorra l'opportunità di unire le forze di questa attività che è molto complessa. L'ipotesi, quindi, è di dare innovazione alla nostra struttura all'interno dell'Azienda, migliorando la logistica e realizzando, tra l'altro risparmiando risorse, un'unica sede a cui indirizzare i malati, dove inserire competenze mediche e chirurgiche, in cui sottoporre le persone ad accertamenti e valutazioni prima del trapianto, e ai controlli dopo. Si tratta di veri e propri percorsi integrati multidisciplinari, con riferimenti anche per coloro che sono affetti da malattie rare. Stiamo già discutendo come procedere e la molteplicità delle Unità coinvolte fa capire come tale modello di innovazione sia più che mai necessario per migliorare la qualità dell'assistenza grazie a professionisti di valore riconosciuto in tutto il mondo, a partire dai chirurghi».
«I follow up post trapianto - ha proseguito Patrizia Burra - possono durare anche 30-40 anni. Il "sogno", pertanto, è che al più presto venga realizzato questo polo, con un grande cartello che lo identifichi come "Centro unico per i trapianti degli organi solidi"».
«Il paziente - ha concluso - deve avere qualità di vita, vivere a lungo e ridurre le complicanze prevedibili, grazie a un'organizzazione che, sulla scorta degli esiti degli esami, anticipa eventuali criticità».
«Il progetto di un centro trapianti a Padova che sarà di livello regionale - ha aggiunto Dal Ben - è finalizzato a mettere a disposizione un percorso logistico e di cura facilmente accessibile. L'ospedale Giustinianeo resterà e come si vede verrà mantenuto ad altissimi livelli, ma intanto si lavora per il nuovo polo a Padova est».

L'attività in ospedale

Nel 2023 sono stati effettuati complessivamente 435 trapianti, mentre nel 2022 erano stati 365 e nel 2021 307, a dimostrazione di come l'attività sia in crescita. Al Dipartimento coordinato dalla professoressa Burra fanno capo 17 medici, oltre 50 infermieri e 3 addetti ai laboratori. L'attività endoscopica bilio pancreatica nel 2023 ha subito un'impennata del 73%, mentre i follow up ambulatoriali pre e post trapianto di fegato sono stati 3.005, 70 le valutazioni pre intervento, 640 quelle post e 17 i malati in lista d'attesa presi in carico. L'impegno del nuovo centro che sorgerà al Policlinico sarà rivolto anche alla stesura di programmi educativi che sappiano conferire autonomia nel governo della terapia medica e immunosoppressiva. 

Ultimo aggiornamento: 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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