Padova. L'addio a Mauro Mason, compagno di Elisabetta Gardini. Il figlio: «Grazie papà per avermi insegnato tutto quello che so»

Martedì 20 Febbraio 2024 di Serena De Salvador
Padova. L'addio a Mauro Mason, compagno di Elisabetta Gardini

PADOVA - «Dicono che l'uomo sappia volare. Io non lo so, ma so che ogni bambino sogna un papà che fa l'aviatore, il più figo di tutti. Grazie di aver reso i miei sogni realtà, di avermi insegnato tutto quello che oggi so di cosa voglia dire essere un uomo». Aveva un groppo in gola Giacomo, uno dei due figli di Mauro Mason, ieri mentre dall'altare della chiesa di Ognissanti leggeva una commovente lettera per il padre, mancato a 68 anni. Ma lo ha voluto dire subito: «Questa non sarà un'elegia funebre». E infatti non ha rinunciato a strappare un sorriso nel descrivere quel papà che per un quarto di secolo è stato su, tra le nuvole, ai comandi degli aeroplani di Alitalia. A omaggiare l'imprenditore padovano, spirato il 14 febbraio per una malattia, è stato anche un aereo Cessna dell'Aeroclub Padova che all'uscita del feretro ha sorvolato la chiesa. Si è unito alle oltre trecento persone che a Mason hanno voluto dare l'ultimo saluto stringendosi ai figli Giacomo ed Edoardo, alla compagna Elisabetta Gardini deputata di Fratelli d'Italia e agli altri parenti.

L'OMELIA

A officiare il rito don Romeo Bettio, oggi arciprete ad Arquà Petrarca ma per oltre vent'anni alla guida della parrocchia di Ognissanti al Portello, dove aveva conosciuto Mason che viveva in quartiere. Moltissime le autorità presenti: la ministra Maria Elisabetta Casellati, la funzionaria del Parlamento europeo Amaryilli Gersony, l'imprenditore Renato Sacchetti, i senatori Bartolomeo Amidei, Luca De Carlo e Antonio De Poli, il colonnello dell'Aeronautica Mario Donnini, l'assessora regionale Elena Donazzan, il capogruppo regionale di FdI Daniele Polato e molti esponenti della politica padovana nonché sindaci. «Questa scomparsa improvvisa ci lascia tutti spiazzati - ha esordito don Romeo -. Questo però non è un addio: consegniamo Mauro a Dio consci del fatto che c'è un tempo per ogni cosa, come cita il libro di Qoelet (la prima lettura presentata ieri, ndr). Oggi vediamo molto individualismo, percepiamo una fatica di vivere. Eppure Dio ha messo in noi la nozione di eternità, un dono che diventa in certi momenti un tormento ma che alla fine è anche speranza e consolazione. Ecco, chi ha voluto e vuole bene a Mauro sa che può continuare a farlo perché siamo destinati all'eternità. Dobbiamo seguire l'esempio che lui ci ha lasciato: saper trovare, anche in questi tempi incerti, quel filo che porta a dare un significato pieno all'esistenza, perché alla fine quel che resta dell'esistenza è l'amore che si è donato e ricevuto».
«Mauro era così - ha proseguito il parroco -: aveva imparato a vivere ogni giorno con intensità, riempiendolo d'amore, rettitudine e sincerità, sapendosi costantemente migliorare, vivendo una vita piena».

I RICORDI

«Una persona nobile d'animo, distinta, autorevole e rigorosa nel lavoro ma capace ascoltare. Un vero signore, sempre misurato, che parlava e sorrideva piano, dall'incedere elegante, ma con cui era un piacere confrontarsi». Così ha voluto descrivere Mason l'amico di vecchia data Valerio Bonato, che lo aveva conosciuto quando il 68enne era pilota di Alitalia e lui direttore dell'aeroporto Marco Polo. «Eri un comandante fatto persona e continuerai a esserlo anche ora, dopo questo nuovo decollo» ha aggiunto. Il momento più toccante è però quello che ha visto sull'altare i due figli di Mason, avuti con la ex moglie. «Il giorno prima della tragedia ero a Londra, a comprare i fiori per la mia fidanzata per San Valentino - ha detto Giacomo -. Le ho fatto fare un mazzo di tulipani con al centro un unico girasole. Meno di ventiquattro ore dopo, a mille chilometri di distanza, al tuo capezzale, ecco sul davanzale un vaso con un unico fiore: un girasole. Che strani scherzi ci fa la vita per dare un senso al caos. Non ho trovato senso nel modo crudele in cui te ne sei andato, né nella casa in cui non c'è più la tua presenza rassicurante. Né tra le tue mille cravatte che non saranno più indossate, o nelle scatole di farmaci che hanno segnato la tua lotta forsennata contro il male».
«Però alla fine l'ho trovato il senso: in me e nelle mie passioni, tramandate tutte da te.

In mio fratello che è identico a te e mentre io non c'ero ha fatto uno sforzo monumentale standoti vicino. L'ho trovato in famiglia: nella mamma, che se anche il vostro amore era finito ha continuato a volerti un bene sincero; in Elisabetta, che ti ha dato amore ed energia; nei nostri parenti. Al tuo capezzale ho trovato solo amore incondizionato. Ed ecco che il senso lo ritrovo qui, oggi, con il cuore gonfio di gratitudine per tutte queste persone che ti hanno amato». Mason riposerà al cimitero Maggiore.

Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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