La chiesetta riapre dopo 22 anni, la facciata di san Nicolò era fuori asse di 8 centimetri

Martedì 14 Maggio 2024 di Giuditta Bolzonello
La chiesetta riapre dopo 22 anni

PERAROLO (BELLUNO) - Riapre dopo 22 anni la chiesa di san Nicolò: lo ha annunciato monsignor Diego Soravia, arcidiacono del Cadore, durante la messa in San Rocco. Dopo un anno e mezzo di rilievi sofisticatissimi affidati a strumentazioni tecnologiche di ultimissima generazione, si è arrivati alla perizia asseverata indispensabile per togliere il veto che era stato imposto nel 2002 quando si temeva il peggio visto che la facciata era di 8 centimetri fuori asse.


LA SODDISFAZIONE
La soddisfazione tra i fedeli è generale, in molti non ci speravano più; in questo lungo periodo il luogo di culto scelto era la piccola chiesa di san Rocco, diversamente bisognava salire a Caralte. «Ho colto tanta gioia appena annunciata la novità -assicura monsignor Soravia- una bella notizia finalmente tornare in san Nicolò, una bella notizia per il paese intero».

Adesso sarà programmata una festa per la riapertura alla presenza del vescovo, bisognerà trovare la data giusta per dare a tutti la possibilità di esserci. È passato un anno, era il primo di maggio, dalla riapertura di san Martino a Valle che non era stata chiusa così a lungo; adesso tocca a san Nicolò di Perarolo. La chiesa nei secoli ha subito tante trasformazioni a causa dell'instabilità del terreno sui cui è stata eretta, dopo la chiusura nel 2002 e fino al 2015 sono stati fatti lavori di consolidamento molto consistenti, ma serviva una certificazione ulteriore e così nell'ultimo anno e mezzo i sensori hanno monitorato la situazione confermando che non si è più mossa, nessuna nuova fessurazione.


LA PERIZIA
Due mesi fa la perizia richiesta è stata inoltrata al Comune che ha preso atto degli esiti e revocato l'ordinanza che impediva l'accesso. C'è tanta storia su questa chiesa. La prima costruzione risale al 1455; l'intitolazione a san Nicolò, protettore dei naviganti, si deve alla fluitazione delle zattere dal Cadore a Venezia, che a Perarolo venivano assemblate e iniziavano la loro discesa. Grazie al commercio del legname Perarolo divenne via via più popoloso e la chiesa fu dapprima ampliata nel 1604 e successivamente rifatta su progetto dell'architetto Domenico Schiavi nel 1757. Nel 1858 venne demolita, i commercianti di legname volevano realizzare la piazza che mancava al paese e venne ricostruita nel posto attuale ma il grosso peso della struttura non riuscì ad essere sopportato dal terreno e la navata dovette essere demolita solo 35 anni dopo e sostituita con l'attuale. Molte le opere d'arte che custodisce come il monumentale altare maggiore con le sculture del Besarel.

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