Attaccata dal lupo brandisce l’ombrello e lo mette in fuga

Martedì 2 Aprile 2024 di Yvonne Toscani
Il lupo sulle strisce pedonali

SANTO STEFANO DI CADORE (BELLUNO) -  Lupo all’attacco in Comelico: se l’è vista brutta ieri - 1. aprile - attorno alle 6.40, Samuela Cesco Frare che stava tranquillamente passeggiando nel centro di Campolongo, quando ad un tratto è stata avvicinata da un esemplare, pronto ad aggredire lei e il suo cane, Luna. Dopo aver passeggiato lungo la bretella, che dal benzinaio porta al cippo dell’aviere Arturo De Zolt, Luna, tenuta al guinzaglio, si è fermata. 

IL RACCONTO
«È stato in quel momento – racconta la donna – che ho guardato verso la gradinata che, in pieno centro del paese, congiunge la via Nazionale alla sottostante comunale Geremia Grandelis.

Il lupo era pronto per la fase di attacco ed ho cominciato subito ad urlare». Nonostante non fosse ancora pieno giorno, Samuela Cesco Frare non ha alcun dubbio su quali potessero essere le intenzioni dell’animale, arrivato a Campolongo probabilmente da Col da Vara. Ieri, complice la giornata festiva, le strade, solitamente trafficate di buon mattino, erano ancora deserte. «Istintivamente – continua – ho preso Luna sotto il braccio, ma l’animale non aveva alcuna intenzione di andarsene. Ho cominciato ad agitare e battere l’ombrello, grande, data la pioggia battente, contro un’Apecar che si trovava nelle immediate vicinanze. Nel frattempo continuavo ad urlare come una dannata ed ho persino rotto il parapioggia».

Alle urla iniziali il lupo si è prima fermato e poi ha indietreggiato sulla scalinata. Ma quando Samuela Cesco Frare si è rimessa in movimento, aumentando il ritmo del passo, l’animale si è riportato ai piedi degli scalini. «Ho ripreso ad urlare – aggiunge la donna – e lui ha risalito la gradinata. Giunto in cima ha attraversato l’interregionale e si portato verso i prati che stanno a monte della strada». A dieci ore dall’evento è ancora terrorizzata. «Mi sono tanto spaventata – afferma –. L’unica mia fortuna è stata aver qualcosa in mano per far rumore. Sono certa che, in caso contrario, mi avrebbe attaccata. Di certo resta la grande preoccupazione per l’avvicinarsi del lupo alle case, in una zona del paese dove spesso i bambini giocano con i cagnolini». 


L’IMMAGINE
L’animale è stato immortalato dalla fototrappola sull’abitazione di Gino De Zolt, capo della stazione del soccorso alpino del Comelico. «Questo riscontro è un bene – conclude Samuela Cesco Frare, da sempre convinta animalista – altrimenti si sarebbe potuto pensare ad un pesce d’aprile». Se da una parte i cittadini ce la stanno mettendo tutta per una convivenza pacifica, dall’altra cresce la preoccupazione per il loro progressivo avvicinamento alle case: ormai da tempo, anche nelle ore di piena luce. I capi sono ormai tanti, una stima è impossibile. Le prime testimonianze fotografiche della presenza del lupo in Comelico risalgono a cinque anni fa, quando l’obiettivo di Marco Cesco Fabbro, esperto, per professione e per passione, del territorio comeliano, in particolare della Val Visdende, ha immortalato in pieno giorno, lungo la strada del Cianà, che da ponte Cordevole, a Presenaio, sale in Val Visdende, un bellissimo esemplare di lupo grigio che, con un’età tra i quattro e cinque anni, campeggiava al centro delle immagini, in mezzo alla neve, per nulla impaurito, tra alberi e rami. Mentre le prime voci del territorio comeliano nuovamente abitato dai lupi risalgono a quindici anni fa.

Ed ora viene controllata la scala ideata da Valerius Geist, biologo, zoologo ed etologo canadese, che ha individuato sette gradi: dalla frequenza delle discariche da parte del lupo alla ricerca di cibo notturno vicino alle case; dagli avvistamenti diurni ma distanti dall’uomo ai piccoli animali domestici e d'affezione predati vicino alle abitazioni; dall’“assaggio” degli animali di grossa taglia all’attenzione ed attacco nei confronti dell'uomo. Come previsto dall’eminente studioso, scomparso nel 2021, non si esclude di essere di fronte ad un'escalation. Gli avvistamenti dei lupi in Comelico sono sempre più frequenti. Sui social girano da mesi, in costante aggiornamento dei file, i video con gli esemplari che passeggiano a ridosso dei centri abitati o nel cuore di essi. Tanto per citare due esempi: in alcune immagini si vedono alcuni, ancora un anno fa, passeggiare tranquillamente nel centro proprio di Campolongo; in altre transitare lungo la strada che da Mare sale a Costalta e San Pietro. Incontri costanti vengono segnalati all’ingresso di Santo Stefano, provenendo dal Centro Cadore ed esemplari facilmente individuati risultano anche a Comelico Superiore, per esempio, soprattutto nei mesi invernali, nei pressi delle piste dell’anello di fondo. La loro assidua presenza è segnalata anche in Val Visdende, dove spesso si incontrano i resti del loro pasto, cioè quanto rimane, per esempio, di caprioli.

Video

Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 12:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci