LONGARONE - Una rosa bianca. Amici e parenti la tengono stretta tra le mani e accolgono così, in un abbraccio, il piccolo Nicolò. È grande la commozione che si respira sul sagrato della chiesa parrocchiale di Fortogna, a Longarone. Grande quanto il silenzio, rotto soltanto dalle lacrime dei molti che si sono raccolti per stringersi nel dolore per una piccola vita spezzata all'improvviso. È un'atmosfera muta e raccolta, dalla quale traspare il dolore di un'intera comunità. Anche il cielo si è rannuvolato d'improvviso e si è alzato un vento fortissimo, quasi a voler piangere insieme il piccolo Nicolò Feltrin.
«Le tue risate non saranno mai dimenticate, sei l'immenso di un attimo andato, del mio sogno la parte migliore - le parole scritte nell'epigrafe dai genitori e lette durante l'omelia - sei quel vento che soffia da sempre, ma riesce a non farmi cadere».
Rimane la certezza di questa piccolissima vita spezzata che se ne è andata a fine funzione sulle note di Francesco De Gregori. Anche "l'eterno riposo", del saluto liturgico viene mutato dal parroco in "eterna gioia", per Nicolò che si era appena svegliato alla vita.