LA GIORNATA

Russia, plebiscito per Putin. Il presidente: «Saremo più forti. Morte di Navalny evento triste, c'era idea di scambiare i prigionieri»

Gli aggiornamenti in diretta sul voto che darà il quinto mandato a Putin

Domenica 17 Marzo 2024

Plebiscito per Putin: «Saremo più forti»

Le proteste dei seguaci di Alexei Navalny, gli attacchi alle regioni di confine con l'Ucraina e un allarme droni sugli aeroporti di Mosca non hanno impedito a Vladimir Putin di portare a termine senza incidenti di rilievo la maratona elettorale che lo ha confermato presidente con percentuali record che sfiorano il 90%: è il quinto mandato dopo già 24 anni trascorsi al potere, l'orizzonte ora è il 2030.

E lo zar, presentandosi in serata al quartiere generale della campagna elettorale, ha ringraziato i russi per la «totale fiducia». Promettendo che il Paese diventerà più forte e avvertendo gli avversari che «nessuno ci intimidirà o ci schiaccerà». Putin, inoltre, ha rotto il silenzio sul suo oppositore morto in carcere circa un mese fa, nominandolo in pubblico e affermando che la sua scomparsa è stata un «evento triste». Il capo del Cremlino si è aggiudicato tra l'87% e l'89% delle preferenze, con gli altre tre candidati-comparsa praticamente annientati. Il comunista Nikolai Kharitonov, in seconda posizione, si è fermato al 4,7%, quello di Gente Nuova, Vladislav Davankov, al 3,6% e quello del Partito liberaldemocratico Leonid Slutsky al 2,5%. I tre giorni in cui si sono svolte, per la prima volta, le consultazioni hanno dato i risultati sperati anche in termini di partecipazione, secondo i dati ufficiali. L'affluenza alle urne è stimata ad oltre il 73%, rispetto al 67,5% registrato nelle precedenti presidenziali, nel 2018. Mentre si attende ancora il dato del voto elettronico. Una partecipazione massiccia, tra l'80% e il 90%, è stata annunciata anche nelle quattro regioni ucraine parzialmente controllate dalle truppe di Mosca e annesse dalla Russia nel 2022: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Qui la vittoria di Putin è stata, se possibile, ancora più netta. Le percentuali che gli sono attribuite arrivano fino al 95% nel Donetsk, al 94% nel Lugansk, al 93% nella regione di Zaporizhzhia e all'88% in quella di Kherson. Il sempre più longevo leader al termine della giornata ha sottolineato che «il risultato delle elezioni dimostra che la Russia è una grande famiglia» e che c'è «totale fiducia dei cittadini sul fatto che faremo tutto come da programma». Ed ha rivolto un «parole speciali di gratitudine ai soldati» che combattono in Ucraina da oltre due anni: «svolgono il compito più importante che è quello di proteggere il nostro popolo». Poi, Putin ha lanciato un monito a chi vuole sfidare la Russia: «Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro». Ed ha messo in guarda la Nato che un conflitto porterebbe «ad un passo dalla terza guerra mondiale». A sorpresa, ha poi parlato pubblicamente di Navalny nominandolo, un fatto fin qui rarissimo. Ed ha spiegato che aveva accettato di scambiarlo con dei prigionieri detenuti in occidente, ma a patto che non tornasse in Russia. Da Kiev, Volodymyr Zelensky ha definito Putin un uomo «malato di potere» che vuole «regnare in eterno», ed ha affermato che le elezioni russe non hanno «alcuna legittimità».

L'ex presidente russo Dmitry Medvedev ha invece salutato quella che ha definito «la brillante vittoria» di Putin. L'Occidente «ha fallito» nei suoi tentativi di boicottare le elezioni, ha affermato da parte sua il ministero degli Esteri, la cui portavoce, Maria Zakharova, aveva rilanciato ieri l'accusa ai diplomatici dei Paesi occidentali di «interferenze» nel processo elettorale. E questo in particolare per il sostegno dei Paesi della Ue e degli Usa agli oppositori. Code di centinaia di persone si sono formate alle 12 davanti ai seggi nel centro di Mosca e in altre città in risposta all'appello lanciato dallo stesso Navalny poco prima di morire per il cosiddetto 'Mezzogiorno contro Putin'. Ma tutto si è svolto senza gravi incidenti, anche se la ong Ovd-Info ha segnalato 74 fermi in tutta la Russia, soprattutto per episodi individuali di protesta. Leonid Volkov, l'ex braccio destro di Navalny aggredito a martellate nei giorni scorsi in Lituania, ha affermato che la schiacciante vittoria di Putin «non ha nulla a che fare con la realtà». Anche nella regione frontaliera di Belgorod i seggi sono rimasti aperti in questi tre giorni nonostante i ripetuti bombardamenti ucraini e i tentativi di infiltrazione rivendicati da gruppi paramilitari russi inquadrati nelle forze di Kiev. La Russia ha affrontato questi tre giorni elettorali in un clima di tensione a causa dei timori per la sicurezza. A Mosca un notevole schieramento di polizia era visibile oggi in diversi punti strategici, comprese le principali stazioni della metropolitana. E la giornata era cominciata con la contraerea entrata in azione vicino agli aeroporti internazionale di Vnukovo e Domodedovo. Nei pressi di questo secondo scalo, ha fatto sapere il sindaco Serghei Sobyanin, è stato abbattuto un drone. Ma gli occhi di tutto il mondo ora sono puntati sulle prossime mosse dello zar.

Putin: «Conflitto con Nato porterebbe a un passo da terza guerra mondiale»

Il conflitto fra la Russia e la Nato portererebbe ad una situazione tale da essere ad un passo dalla Terza Guerra Mondiale. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, stando a quanto rifersce la Tass.

Tajani: elezioni russe né libere né regolari

«Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari ed hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all'Ucraina nel rispetto del diritto internazionale». Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Putin: «Morte di Navalny evento triste»

«Per quanto riguarda il signor Navalny: sì, è morto, ed è sempre un evento triste. Ma ne abbiamo avute altre nelle nostre carceri. E questo non è mai successo negli Stati Uniti?». Lo ha dichiarato Vladimir Putin, pronunciando in pubblico a Mosca per la prima volta il nome del leader dell'opposizione morto in circostanze poco chiare in una colonia penale. «C'era l'idea di scambiare Navalny con coloro che si trovano nei Paesi occidentali, e ho accettato, volevamo scambiarlo in modo che non tornasse, ma è avvenuta questa morte, così è la vita», ha aggiunto Putin, lasciando intendere di un possibile scambio di prigionieri.

Putin: «Nessuno ci intimidirà»

Vladimir Putin ha sottolineato che la sua vittoria alle elezioni consentirà alla Russia di consolidare la società e diventare «più forte ed efficace». «Nessuno sopprimerà mai la Russia quando saremo consolidati, siamo una famiglia unita», ha detto. «Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro», ha aggiunto, tra l'esultanza dei suoi supporter. La mia vittoria, ha aggiunto, dimostra che la Russia ha fatto bene a scegliere la sua strada attuale.

Putin: «Dal voto totale fiducia dei cittadini»

«Il risultato delle elezioni rappresenta la totale fiducia dei cittadini, sul fatto che faremo tutto come da programma». Lo ha detto il presidente russo Putin di fatto già rieletto parlando dal quartier generale della sua campagna elettorale a conclusione delle elezioni. Putin ha espresso un ringraziamento anche ai soldati che combattono in Ucraina.

Putin: "Saremo più forti e più efficaci"

Il presidente russo Vladimir Putin, che guida la corsa alle presidenziali del 2024, è arrivato al quartier generale della sua campagna elettorale nel Gostiny Dvor di Mosca da dove sta tenendo un discorso post elettorale. Lo riferisce la Tass. «Saremo più forti e più efficaci»

Tass: Putin ha vinto le elezioni presidenziali

Vladimir Putin ha vinto le elezioni presidenziali, conquistando il quinto mandato e con esso il diritto a guidare la Russia dal Cremlino per i prossimi sei anni. Lo ha indicato l'agenzia di stampa ufficiale Tass, precisando che dai dati ancora parziali dello scrutinio è certa la vittoria di Putin senza la necessità di un secondo turno. Quando è stato conteggiati il 60% delle schede, precisa la Commissione elettorale centrale, Putin è largamente in testa con l'87,2% dei consensi.

Putin all'87,34% a metà scrutinio

Vladimir Putin è all'87,34% delle preferenze quando è stato scrutinato oltre il 50% dei voti espressi. Lo riferisce la Commissione elettorale centrale russa, secondo quanto riporta la Tass.

Casa Bianca: «Elezioni né libere né giuste»

«Queste elezioni sono state chiaramente né libere né giuste dato che Putin ha imprigionato gli oppositori politici prevenendo così che corressero contro di lui». Lo afferma il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca.

GB: «In Russia elezioni non libere ed eque»

Londra deplora le elezioni «non libere ed eque» in Russia. «Le urne si sono chiuse in Russia, dopo lo svolgimento illegale delle elezioni sul territorio ucraino, la mancanza di scelta per gli elettori e l'assenza di un monitoraggio indipendente da parte dell'Osce. Non sono queste le caratteristiche di elezioni libere ed eque», ha scritto su X il ministro degli Esteri britannico David Cameron.

Affluenza definitiva al 74,3%

Alle elezioni presidenziali russe ha votato il 74,3% dei 112,3 milioni di aventi diritto. Lo riferiscono i media locali, ricordando che alle precedenti presidenziali nel 2018 aveva votato il 67,5%. Intanto la Commissione elettorale ha riferito che oltre otto milioni di voti, tra cui quello dello stesso presidente Vladimir Putin, sono stati espressi online.

Zelensky: "Putin è malato di potere"

«È chiaro a tutti nel mondo che questa figura - come è accaduto spesso nella storia - è semplicemente malata di potere e sta facendo tutto il possibile per governare per sempre. Non c'è male che non commetterà per prolungare il suo potere». Lo ha detto il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, definendo Vladimir Putin un «dittatore» mentre dalla Russia arrivano i primi risultati delle elezioni presidenziali.

Scrutino al 25%: Putin all'88%

Vladimir Putin ottiene l'88% delle preferenze alle presidenziali in Russia quando sono stati scrutinati già il 25% dei seggi. Lo rende noto la commissione elettorale, secondo quanto riporta la Tass.

Exit poll: tutti gli avversari di Putin sotto il 5%

Secondo i primi exit poll diffusi dalla televisione di Stato russa, i tre candidati che correvano alle elezioni presidenziali con Vladimir Putin hanno ottenuto percentuali ciascuno al di sotto del 5%. Il candidato comunista Kharitonov è dato al 4,7%, quello di Gente Nuova, Davankov, al 3,6% e quello del Partito liberaldemocratico Slutsky al 2,5%.

Primi exit poll di Mosca: Putin all'87,8%

Putin all'87,8% dei voti secondo i primi exit poll di Mosca. Secondo l'exit poll della televisione di Stato Primo Canale, il presidente russo Vladimir Putin sarebbe stato rieletto con l'87,8% dei voti, con un'affluenza in persone che ha superato il 73%. Si attende l'affluenza complessiva che comprende anche il voto online.

Applausi a Navalnaya, in fila all'ambasciata di Berlino

È stata accolta da applausi e abbracci Yulia Navalnaya, la vedova di Aleksei Navalny, che ha scelto la fila degli elettori fuori dall'ambasciata russa a Berlino per celebrare l'iniziativa «Mezzogiorno contro Putin», rilanciata dal marito poco prima di morire. Come si vede da diversi account social, è apparsa rilassata e sorridente, con in mano un mazzo di fiori, mentre in tanti la salutano e le chiedono un selfie.  Yulia Navalnaya, secondo la France Presse, si trovava in coda per votare, insieme agli altri connazionali, fuori dal seggio allestito all'ambasciata russa di Berlino.

Gli arresti salgono a 65

Almeno 65 persone sono state arrestate in 16 città diverse della Russia dopo che avevano partecipato alla protesta "Mezzogiorno contro Putin" organizzata dagli oppositori guidati ora da Yulia Navalnaya, ha reso noto l'organizzazione indipendente Ovd-Info.

Record affluenza in Russia: è al 70,1%

È record di affluenza alle urne in Russia, quando mancano poche ore alla chiusura dei seggi. Secondo quanto riferito dalla commissione elettorale centrale russa, alle 16 ora locale, le 14 in Italia, si era recato a votare per le presidenziali il 70,1% degli elettori, ben oltre il 67,5% di sei anni fa.

Mosca: affluenza al 67,5%

A metà della terza e ultima giornata delle presidenziali in Russia l'affluenza dei votanti ha superato il dato del 67,5% registrato nel 2018, quando le elezioni si tennero in un solo giorno. Lo riferisce la Commissione elettorale centrale, citata dalla Tass

Due molotov contro ambasciata russa in Moldavia

Una persona ha lanciato due bottiglie molotov contro l'ambasciata russa a Chisinau, in Moldavia, dove erano in corso le operazioni di voto per le presidenziali. «Due bottiglie molotov sono state lanciate nel cortile dell'ambasciata, l'aggressore è stato arrestato dalle forze dell'ordine», ha detto alla Tass il portavoce della missione diplomatica, Anatoly Loshakov.

Lunghe file nei seggi elettorali delle ambasciate russe nel mondo

Lunghe file di elettori fuori dai seggi elettorali poste in diverse ambasciate russe all'estero, attorno a mezzogiorno. Lo testimonia, postando molti video e foto sui social, la Novaya Gazeta Europe. Le immagini mostrano tantissime persone ad Astana, nel Kazakhstan, lo stesso a Berlino, a Istanbul e a Sofia.

 

Ong: almeno 47 fermi in tutta la Russia

Almeno 47 fermi in tutta la Russia, durante le proteste in occasione della giornata conclusiva delle presidenziali, sono state segnalate dall'ong Ovd-Info. Sette, precisa l'organizzazione, si registrano a Mosca, 5 a San Pietroburgo e 23 a Kazan.

Lunghe file alle 12 in alcuni seddi di Mosca

Lunghe file si stanno formando davanti a diversi seggi elettorali nel centro di Mosca, come ha constato l'ANSA. Sulla storica via Arbat si era formata una coda di alcune centinaia di persone intorno a mezzogiorno, quando era in programma la protesta indetta da Navalny. La polizia, presente in forze, si limita a sorvegliare la situazione e regolare il flusso degli elettori. Diversi media e social mostrano anche file in altri seggi, fra cui uno a San Pietroburgo.

Proteste del mezzogiorno contro Putin. File ai seggi

Proteste si sono svolte a mezzogiorno ai seggi di alcune città della Siberia, fra cui Vladivostok, Novosibirsk, Omsk, Irkutsk, rende noto l'entourage di Aleksei Navalny, il leader dell'opposizione morto lo scorso 16 febbraio nella colonia penale a regime speciale di Kharp. A Ekaterinburg diverse centinaia di persone si sono messe in coda a un seggio.

Alle 8 aperte urne all'ambasciata russa di Roma

«Cari cittadini della Federazione russa, l'ambasciata russa in Italia apre le sue porte a tutti i cittadini che desiderano esercitare il loro diritto di voto e dalle 8 il seggio elettorale n. 8118 è aperto presso l'Ambasciata». Lo scrive la stessa sede diplomatica russa, che mostra una foto del salone con una grande finestra dove è allestito il seggio: «Senza dubbio uno dei seggi più belli e insoliti del mondo. Insieme siamo forti e votiamo per la Russia».

 

Difese antiaeree in azione vicino agli aeroporti di Mosca

Le difese antiaeree sono entrate in azione poco fa nei pressi dell'aeroporto internazionale di Vnukovo a Mosca, secondo quanto ha constatato l'ANSA sul posto. Il sindaco della capitale, citato dalla Tass, ha detto che un drone è stato abbattuto nei pressi di un altro aeroporto internazionale, quello di Domodedovo. Non si registrano vittime.

Mosca: droni Kiev contro seggio elettorale a Zaporizhzhia

Secondo Mosca, un attacco di drone ucraino ha colpito un seggio elettorale per le presidenziali russe nella parte della regione ucraina di Zaporizhzhia occupata: lo scrive la Tass, citando un politico filorusso locale. L'attacco, scrive l'agenzia russa, è avvenuto nella cittadina di Kamenka-Dneprovskaya, vicino alla linea del fronte, e l'edificio colpito della locale Casa della Cultura, che ospitava il seggio, ha preso fuoco. Non ci sono vittime, ma il Ministero russo per le emergenze afferma che non si è potuto intervenire per spegnere le fiamme perché «gli attacchi nemici continuavano».

 

Mosca: affluenza alle 9.30 è al 60%

Alle 9.28 di questa mattina (ora di Mosca) l'affluenza alle urne per le elezioni presidenziali in Russia è del 60 per cento, ha reso noto la Commissione elettorale centrale, come riporta l'agenzia Ria Novosti. Obiettivo del Cremlino, è emerso prima dell'apertura dei seggi, è raggiungere una affluenza alle urne di almeno il 70 per cento degli aventi diritto al voto.

Lunga coda a mezzogiorno al seggio di Erevan

Una lunga coda si è formata, già prima di mezzogiorno, davanti a un seggio aperto a Erevan per le elezioni presidenziali in Russia, come chiesto dalla leader dell'opposizione all'estero, Yulia Navalnaya. A Erevan si sono trasferiti molti russi, scappati dal Paese subito dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina. L'emittente televisiva indipendente Dozhd ha trasmesso il video con le immagini delle persone accorse all'appuntamento contro Putin.

Elezioni Russia, domenica 17 marzo si vota per l'ultimo giorno per le presidenziali. Putin sarà eletto per il quinto mandato, ma è altissima l'attenzione per le proteste attese a mezzogiorno. Tutti gli aggiornamenti in diretta

Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA