Minorenni costrette a prostituirsi a Bari, le intercettazioni: «Porta il regalino grosso». Tra i clienti un esponente del clan Capriati. Una prestazione costava 250 euro

Il prezzo per le prestazioni arrivava fino a 250 euro

Lunedì 13 Maggio 2024 di Valeria Di Corrado
Baby prostitute a Bari, le intercettazioni: «Porta il regalino grosso». Tra i clienti anche un esponente del clan Capriati

Avevano messo su "una vera e propria squadra di ragazze dedite alla prostituzione", soprannominata dagli stessi indagati "Squad girls": "Ragazze della squadra". Il paradosso è che a gestire queste baby squillo erano quattro donne, finite oggi in carcere insieme a un 29enne e un 25enne su ordine del gip del Tribunale di Bari Giuseppe Ronzino e sulla base delle indagini della Squadra mobile.

Gli incontri sessuali avvenivano in suite di prestigiosi alberghi e B&b tra Bari, Monopoli e Trani, ed erano arricchiti dal consumo di bottiglie di Champagne Dom Perignon e droga.

Bari, tra i clienti un esponente del clan Capriati

Il prezzo per le prestazioni arrivava fino a 250 euro. "Porta il regalino grosso", diceva a un cliente una delle tre minorenni trasformate in escort. E quest'ultimo - proprietario di un noto ristorante sul Lungomare di Bari, le rispondeva: "Tu mi piaci veramente molto, nonostante l'età. Ma il numero della tua amica lo posso avere?". "O ancora: "Ci organizziamo bene bene, vi faccio divertire!". In una fotografia agli atti della Procura, una delle ragazze "appariva in compagnia di Sabino Capriati, detto Bino, esponente - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - dell'omonima storica organizzazione criminale operante nella città vecchia di Bari e in provincia (si tratta del figlio di Raffaele Capriati, detto "Lello", scarcerato dopo un lungo periodo detentivo per l'assassinio del sedicenne Michele Fazio e deceduto lo scorso primo aprile)".

Le intercettazioni

Lo sfruttamento delle minori da parte delle quattro donne arrestate viene descritto così da una delle vittime: "Si chiama .... è un po' cicciotella, lei fa quello che fanno loro, si prostituisce. Ma non si può cominciare senza di loro, si lavora insieme: se si guadagna 1.000 euro bisogna dare loro 500 euro". A un certo punto, qualcuno di loro si "liberava" del controllo delle indagate e continuava a prostituirsi in proprio, spiega il gip nell'ordinanza.

Gli arresti

Per due clienti, di 47 e 42 anni, che consapevoli della minore d'età delle ragazze - secondo gli inquirenti - non hanno esitato a consumare rapporti sessuali con loro, in cambio di danaro, sono scattati gli arresti domiciliari. Per un terzo cliente, di 55 anni, e nei confronti di un 45enne gestore di una struttura ricettiva nella quale "tollerava - sottolinea una nota della Questura - l'esercizio abituale della prostituzione", c'è l'obbligo di dimora nel Comune di residenza. Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile di Bari nel marzo 2022, a seguito della denuncia presentata dalla mamma di una 16enne, che ha notato comportamenti anomali nella figlia e riscontrato la sua frequentazione con una maggiorenne, presunta escort, residente nelle Marche. A partire dall'ottobre 2021 le ragazze coinvolte, all'epoca 16enni, sarebbero state adescate e introdotte nel mondo della prostituzione con la promessa di facili guadagni. 

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 22:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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