Minorenni costrette a prostituirsi a Bari, le mamme diventate detective per salvare le figlie: «Tornava tardi e aveva brutti amici»

"Erano diventate irascibili e rientravano tardi". Spiando i cellulari e le borse delle figlie hanno scoperto la verità

Lunedì 13 Maggio 2024 di Valeria Di Corrado
Baby escort a Bari, le mamme delle baby squillo diventate detective per salvare le figlie dalla prostituzione

Grazie all’intuito di due madri che si sono improvvisate detective è stato possibile scoprire un giro di prostituzione minorile in cui erano coinvolte anche le figlie, e che ieri ha portato il gip del Tribunale di Bari a emettere dieci misure cautelari.

I sospetti sonno nati quando hanno notato nelle sedicenni un cambiamento dell’umore e delle abitudini: oltre a rincasare tardi, avevano «iniziato a comportarsi in modo decisamente eccentrico». Preoccupate, le mamme hanno quindi iniziato a frugare nelle borse e nei cellulari delle figlie. Dalle foto allegate alle chat hanno scoperto che presumibilmente avevano degli incontri sessuali a pagamento con degli adulti. A quel punto hanno contatto telefonicamente gli uomini per chiedere spiegazioni e sono andate a parlare con il titolare di uno dei B&b in cui avvenivano gli incontri, che ha dato conferme ai loro sospetti, facendole sprofondare nello sconforto. Ma non si sono date per vinte: da lì hanno cominciato ad annotare numeri di telefono, nomi, date, screenshot estrapolati dai cellulari delle figlie. Quando hanno capito la portata del giro di prostituzione in cui erano finite le figlie, e non riuscendo più a tenerle a freno, hanno deciso di rivolgersi alla polizia. Una delle mamme si è presentata in questura con ben quattro fogli di appunti a mano frutto delle sue indagini personali: un materiale che si è rivelato fondamentale per gli inquirenti, tanto da costituire la base dell’inchiesta che ha portato agli arresti. 

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LA CHIAMATA D’AIUTO

Ma facciamo un passo indietro. La sera del 5 marzo 2022, questa stessa madre chiede l’intervento della polizia nella sua abitazione a Bari, spiegando che - dopo aver litigato con la figlia - aveva trovato nella sua borsa un piccolo quantitativo di sostanza stupefacente del tipo hashish. Poi riferisce agli agenti di nutrire il forte sospetto che faccia la baby squillo. Convocata negli uffici della Squadra Mobile il 16 marzo successivo, la donna precisa che il comportamento di Cristina (nome di fantasia, ndr) era cambiato a partire dal mese di maggio del 2021, quando aveva iniziato a frequentare una coetanea diventata la sua “amica del cuore”. «In quel periodo, le due ragazze, oltre a rincasare tardi - spiega il gip sulla base della testimonianza della donna - avrebbero iniziato a frequentare persone poco raccomandabili e a comportarsi in modo decisamente eccentrico». Le due mamme decidono quindi di fare squadra e capiscono che le figlie erano state probabilmente portate sulla cattiva strada da un’altra ragazza, appena diciottenne, che faceva la escort nelle Marche. Per questo intensificano i controlli. La seconda trova nella borsa della figlia la carta di credito di un uomo. La situazione peggiora quando, nell’autunno dello stesso anno, l’amica maggiorenne rientra a Bari dalle Marche. Cristina, una delle due sedicenni, si mostra sempre più «agitata, irascibile e ribelle» e sottoposta ad analisi specifiche risulta positiva alla cannabis. Inizia, inoltre, a trascorrere ogni tanto la notte fuori. A quel punto la madre spia il cellulare della figlia, con la complicità “tecnica” del fratellino, e scopre una chat con un adulto, che provvede subito a fotografare. Cristina scrive: «Porta il regalino grosso», facendo intendere che vuole una somma di denaro consistente, e lui le risponde: «Tu mi piaci veramente molto nonostante l’età».

CHAMPAGNE E NOTTI BRAVE 

Nelle immagini “rubate” dalle chat della sedicenne compaiono «bustine contenenti verosimilmente sostanza stupefacente del tipo marijuana o hashish, costose bottiglie di champagne "Dom Perignon" del 2012, carte di credito e banconote». In una foto compare addirittura il figlio del clan Capriati, attivo nella città vecchia di Bari. Le due “mamme detective”, spaventate dal contenuto di quelle immagini, danno appuntamento all’uomo (siamo a gennaio 2022) che tenta di rassicurarle dicendo che tra lui e Cristina c’è esclusivamente un «rapporto epistolare». Le indirizza però dal gestore del B&b «il quale conferma i sospetti della madre, sostenendo che la ragazza correva il grave rischio di entrare nel mondo della prostituzione minorile». La prova del nove arriva quando, il 19 marzo 2022, la donna riceve sul suo cellulare la notifica di un ordine di Just Eat con consegna in un B&b di Monopoli, in provincia di Bari. Chiama subito i carabinieri, spiegando loro che nutre sospetti che sua figlia minorenne si trovi in compagnia di adulti. Effettivamente i militari vi trovano due delle meretrici arrestate ieri, ma non Cristina (che forse era già andata via). La mamma, comunque, «aveva verificato la presenza della figlia in quel territorio, visionando alcune “storie”» su Instagram mentre ballava in una discoteca.

Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 09:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA