Netanyahu: ho detto a Biden che dovremo controllare Gaza
«Ho chiarito al presidente Biden la determinazione di Israele a conseguire tutti gli obiettivi della guerra e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele».
Comunità ebraica: «Cessi il fuoco di parole contro di noi»
«Cessate il fuoco delle parole lo diciamo noi a chi continua ad accusare Israele di crimini di guerra e genocidio, con slogan basati sulla nazionalità e sulla fede, dando credito solo alla propaganda di Hamas e nuova vita a pregiudizi che speravamo estinti». Così la presidente dell'Ucei (Unione Comunità Ebraiche Italiane) Noemi Di Segni facendo appello «a tutti gli schieramenti politici, a chi insegna all'università o nelle scuole affinché cessi la violenza verbale, un assist al terrorismo e allo squadrismo di centri sociali o di neofascisti, in nome della solidarietà con un popolo e una terra che non conoscono per nulla».
Onu: «Uccisione civili senza precedenti»
«Le operazioni militari di Israele hanno diffuso distruzioni di massa e ucciso civili su una scala senza precedenti durante il mio mandato come segretario generale. Questo è straziante e assolutamente inaccettabile. Il Medio Oriente è una polveriera, dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che il conflitto si accenda in tutta la regione». Lo ha affermato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres al vertice del G77+Cina nella capitale ugandese Kampala, secondo quanto riportato dal Guardian.
Gb: «Netanyahu deludente su soluzione due Stati»
«Deludente». È così che il ministro britannico della Difesa, Grant Shapps, ha definito il rifiuto del premier israeliano Benjamin Netanyahu rispetto a uno stato palestinese indipendente come soluzione per il conflitto in Medio Oriente. «Non c'è altra opzione che questa», ha detto Shapps, che in un'intervista a Sky News ha rimarcato come «il mondo intero conviene che una soluzione dei due stati sia la forma migliore per andare avanti».
Parla di oltre 25.000 morti il bilancio nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre dello scorso anno.
Inanto un tunnel dove in precedenza è stata tenuta prigioniera, «in dure e inumane condizioni», una parte di ostaggi di Hamas a Gaza è stato scoperto - secondo il portavoce militare Daniel Hagari - sotto la casa di un dirigente di Hamas a Khan Yunis, nel sud della Striscia. Nel tunnel - ad una profondità di circa 20 metri - è stata trovata una grande sala dove sono stati tenuti in cattività circa 20 ostaggi, alcuni di questi poi liberati. Trovati anche disegni fatti dalla bambina Emilia Aloni, anche lei rilasciata. Per entrare nella struttura - ha detto Hagari - i soldati hanno combattuto e ucciso miliziani di Hamas.