Tagli dei ministeri, dai migranti al trojan: tutti i numeri. Caccia ai fondi anche da giustizia e scuola

Venerdì 26 Aprile 2024, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 14:08

La relazione

Nella relazione inviata alla Ragioneria dello Stato a metà aprile, ad esempio, la Farnesina lamenta di dover pagare il conto più salato. Nel 2024 il ministero di Antonio Tajani deve risparmiare 76 milioni di euro, per il 2025 i tagli saliranno a 94,9 milioni. Non proprio spiccioli, per un ministero che sarà senz’altro interessato dai tagli sulla spesa discrezionale su cui è in pressing Giorgetti. E infatti i diplomatici ai vertici annotano puntuti: «L’importo è corrispondente a quasi il 3 per cento del bilancio della Farnesina, incidenza di gran lunga più elevata di quella degli altri ministeri». Brucia la sforbiciata alla Cooperazione allo sviluppo, finanziamenti che «rappresentano da soli più del 20 per cento del bilancio complessivo» e, per inciso, dovrebbero servire a sostenere l’ambizioso Piano Mattei, la roadmap di investimenti e accordi con l’Africa su cui scommette la Meloni-diplomacy.

Beninteso, dalla dieta dei conti non sfugge nessuno. Anche la scuola deve stringere la cinghia: al ministero di Valditara sono chiesti 45,2 milioni di risparmi per quest’anno, 49,2 per il 2025. Dove tagliare? Un po’ rivedendo i servizi erogati: ad esempio i programmi di spesa per gli asili nido, un settore ormai finito sotto l’ombrello del Pnrr. A qualcosa si deve rinunciare, spiega il ministero, nei programmi di formazione e aggiornamento del personale scolastico (un milione di euro in due anni), pur con cautela perché sono programmi richiesti dal Recovery europeo e una stretta eccessiva può risultare «nel mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal Pnrr».

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