Sciopero e corteo alla Campagnolo
Città in tilt. «È solo l'inizio»

Martedì 27 Gennaio 2015 di Roberto Cervellin
Un momento della protesta dei dipendenti della Campagnolo
1

VICENZA - «La protesta proseguirà a oltranza». La Campagnolo licenzia e i sindacati scendono in strada. Momenti di tensione stamattina nei pressi dello stabilimento della storica azienda leader delle applicazioni per le biciclette, a Vicenza ovest.

I dipendenti del gruppo, da giorni sul piede di guerra a causa del piano di ristrutturazione che prevede 70 esuberi su 400 addetti e la delocalizzazione di parte delle attività, hanno promosso uno sciopero che, per diverse ore, ha bloccato il traffico nella zona Fiera, paralizzando mezza città.

Molti i disagi, specie per chi si doveva recare nel complesso fieristico per "Vicenzaoro January". Almeno trecento le persone che hanno manifestato. «Decidere, come è stato fatto, di non investire e di tagliare l'occupazione trasferendo all'estero le produzioni, significa scegliere una scorciatoia che non porta da nessuna parte e indebolisce la fabbrica» hanno urlato i lavoratori.

Quella della Campagnolo è la punta dell'iceberg di una situazione che, per il tessuto imprenditoriale berico, sembra sempre più grave. Recessione, crollo dei consumi e dei prezzi hanno messo in ginocchio quella che un tempo era una delle locomotive economiche del Nordest. «Negli ultimi due anni le crisi aziendali sono state quattrocento. Metà di queste hanno interessato il settore metalmeccanico - ha detto Maurizio Ferron, segretario provinciale della Fiom Cgil - Il paradosso è che la Campagnolo ha chiuso i bilanci in attivo».

I sindacati hanno invitato la direzione aziendale a un confronto su investimenti, competitività e occupazione. In caso contrario, hanno ammonito, la mobilitazione non si fermerà. «Finché servirà - hanno minacciato - andremo avanti».

Ultimo aggiornamento: 16:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA