TREVISO - (Ro) False accuse al carabiniere: 27enne di Treviso condannato a un anno di reclusione, sospeso, per calunnia. Dal processo, trovato un accordo sul risarcimento del danno, è uscito il militare dell'Arma che ha revocato la costituzione a parte civile. È l'esito del processo nel quale Alessandro Angeleri, di Treviso (ora vive a Venezia) è passato dalle vesti di accusatore a quelle di imputato. Una vicenda articolata che iniziò a San Bonifacio (Verona) nel 2008. Angeleri, assistito dagli avvocati Roberto Carraretto e Agostino Goglino, era chiamato a rispondere di calunnia perché - secondo la Procura - avrebbe falsamente sostenuto d'essere stato picchiato da un carabiniere. Angeleri, all'uscita da una discoteca, ebbe un "diverbio" con un militare e così si trovò indagato per resistenza. Al processo venne assolto. Contestualmente il 27enne denunciò il carabiniere: «Mi ha picchiato -la tesi- senza motivi». Il militare finì a processo, ma venne a sua volta assolto. A quel punto, assistito dall'avvocato Luca Tirapelle, denunciò il 27enne per calunnia, chiedendo i danni. Ieri il giudice Marco Biagetti, ritenendo provata l'accusa, ha condannato Angeleri. «Attendiamo le motivazioni - ha chiarito l'avvocato Carraretto - per presentare appello. Ci sono i margini per ottenere uno sconto di pena». Non è però esclusa, appello, una sentenza di non doversi procedere visto che tra meno di un anno dovrebbe scattare la prescrizione del reato.
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".