Omicidio di Jesolo. Roberto, scapolo, viveva da solo e aveva un legame viscerale con la famiglia: chi era la vittima

Martedì 7 Maggio 2024, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 13:05

IL RITRATTO

Persona ironica e con un buon intuito, al tempo stesso era molto riservato e assolutamente non “social”. Legato al suo lavoro di tabaccaio che svolgeva da tanti anni. Prima assieme al padre Francesco, poi da solo, sempre presente dietro al banco fino a domenica scorsa. Seguiva l’attività con scrupolosa attenzione, quasi come fosse una missione. Le chiusure della tabaccheria erano un evento raro o quasi, in genere utilizzate per compiere delle escursioni tra le montagne del Cadore. Assieme al padre, aveva seguito l’attività di famiglia anche nell’acquisto circa vent’anni fa dell’hotel Rex, una struttura che era stata gestita per alcuni anni dal fratello Andrea e poi data in gestione. L’altra sorella, Francesca, è invece una stimata insegnante. Increduli e sconvolti, per loro è stato impossibile commentare quanto successo. Un cugino, Ruggero, gestiva un’altra tabaccheria fra piazza Mazzini e piazza Aurora. Dotato di una grande sensibilità, Roberto aveva sempre una parola buona per chiunque avesse bisogno. Leale e sincero, era dotato di un’arguzia particolare. E di una grande calma.

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