La battaglia contro i limtiti alla velocità sulle strade ha il suo epicentro in Veneto, in particolare nella zona del Polesine dove nel mirino sono finiti gli autovelox.
Tutto è partito la notte del 9 agosto scorso, con il duplice attentato agli autovelox della strada 307 a Cadoneghe protagonisti di un caso mediatico di risonanza nazionale, che in poche settimane avevano fatto scattare 58mila multe e che erano stati uno fatto esplodere e l'altro danneggiato con una pistola a pallini.
Poi, a inizio ottobre, a Tribano lungo la Monselice-mare un autovelox è stato abbattuto con un trattore e dopo la metà di gennaio nella provincia euganea ha fatto due volte la sua comparsa Fleximan, con i pali dei velox di Carceri (nella Bassa) e Villa del Conte (nell'Alta) segati alla base.
I casi analoghi tra le province di Rovigo, Padova, Treviso e Belluno superano ormai la ventina.
L'ultimo bersaglio sono i dossi: nei giorni scorsi vandali al momento ignoti hanno smontato tre dossi rallentatori a Casale di Scodosia, piccolo comune al margine sud della provincia di Padova. I vandali sono arrivati, armati apparentemente solo di un avvitatore a batteria, e hanno rimosso le viti che tenevano i moduli dei dossi ancorati all'asfalto. Poi li hanno gettati a bordo della strada e nel fosso.