TERNI - Il finto avvocato colpisce a Cospea, a casa di un’anziana coppia. Ha già messo nello zaino gli oggetti d’oro e sta per sparire nel nulla ma non ha fatto i conti col sangue freddo e il coraggio della figlia dei due anziani.
La donna ha capito che a casa dei suoi qualcosa non andava, è rientrata in fretta e furia e ha beccato il truffatore che sta parlando con suo padre.
Lui cerca la fuga, lei riesce a bloccarlo e ad afferrare lo zaino con dentro l’oro di famiglia.
Sul posto arrivano due pattuglie della polizia, una della squadra mobile l’altra dell’anticrimine. Riescono a identificare il truffatore e ora sono sulle tracce degli altri del gruppo.
L’assalto dei truffatori va in scena venerdì mattina.
La figlia dei due anziani, che vivono a Cospea, è andata all’usl per farsi prescrivere i farmaci per sua madre.
E’ in fila quando il suo telefonino inizia a squillare. La chiamano due numeri diversi, entrambi hanno come prefisso il 350. Le sim, emergerà dai primi riscontri, sono intestate a persone di origine pakistana.
Lei risponde e all’inizio non si insospettisce.
Anzi, continua a parlare perché l’uomo la chiama per nome, per cui pensa che la telefonata sia di quelle serie.
«Vai subito all’ufficio postale vicino casa tua - le dice lo sconosciuto. Devi ritirare delle raccomandate urgenti. Non riagganciare perché dobbiamo scaricare dei codici prima che vai a ritirarle».
La donna inizia a insospettirsi. Teme che ci sia sotto qualcosa e si affretta a rientrare a casa.
«In sala c’era un uomo insieme a mio padre, che era al telefono con uno che si spacciava per un avvocato. Gli stava dando una serie di istruzioni per salvare me da un guaio enorme e a quel punto non ho avuto dubbi. I miei genitori erano finiti nelle grinfie di abili truffatori».
La donna si accorge che la cassaforte è aperta. Tutti i gioielli di famiglia sono sopra al tavolo. In quei secondi di terrore per quello che sarebbe potuto succedere, col rischio che lo sconosciuto potesse far male a suo padre o a lei, la donna non si è lasciata intimorire.
Dopo aver dato l’allarme alla polizia ha cercato di afferrarlo ma lui ha aperto la porta di casa per scappare. Nel corrergli dietro lei lo ha bloccato ed è riuscita a impossessarsi dello zaino con dentro i gioielli.
Sul posto due pattuglie della questura. Il truffatore viene identificato e denunciato. Ora s’indaga a ritmo serrato per dare un nome agli altri complici. A partire dal finto avvocato che ha parlato al telefono con l’anziano chiedendo oro e contanti per tirare fuori sua figlia da un grosso guaio.
L’episodio a poche ore di distanza dal blitz di due finte dottoresse dell’Usl a casa di una donna di 80 anni, a Campitello.
In questo caso alle truffatrici è andata meglio perché sono riuscite a portar via parecchi oggetti di valore tra collane d’oro e di perle, bracciali, orecchini.
L’anziana, che vive sola e non apre mai agli sconosciuti, è caduta nel tranello perché le due giovani finte dottoresse sapevano il fatto loro. Intrattenendola l’hanno messa a proprio agio, l’hanno fatta pure stendere sul letto per misurarle la pressione. Solo quando sono andate via la vittima si è resa conto che erano spariti gli oggetti d’oro, i ricordi di una vita. Sul posto i carabinieri, che danno la caccia alle due finte dottoresse dell’Usl. Qualche giorno prima hanno preso di mira pure n’altra anziana che vive sola a borgo Rivo. Anche in quel caso hanno portato via tutti i gioielli che hanno trovato.