Cari amici, sono tornato a Roma e mi ha accolto un bellissimo sole.
In tutti questi mesi in cui ho deciso di resettare la mia vita e cambiare tutto, ho però mantenuto casa a Roma. E molte cose mi sono mancate, il calore dei romani, la buona cucina e la mia amata pasta all’amatriciana, le serate romane e l’affetto che mi circonda in questa città meravigliosa. Il murales che mi hanno fatto trovare al ritorno da Tokyo va risistemato ma sta ancora là a ricordarmi il bene che i romani mi vogliono e il bene che io voglio a questa città. Ho ritrovato il piacere di andare nei miei ristoranti preferiti, salutare le persone che conosco nel mio quartiere, Collina Fleming, rivedere lo stadio Paolo Rosi all’Acquacetosa dove mi sono allenato tanto tempo in mezzo a gente di tutte le età che faceva jogging e soprattutto ai ragazzi delle scuole che amano lo sport, com’è giusto perché lo sport, l’atletica in particolare, è una grande lezione di vita per chiunque, soprattutto per chi è adolescente.
L’atletica è stata il mio sogno, prima il lungo poi i 100 metri, che ho coltivato e per il quale ho faticato e mi sono sbattuto perché avevo un obiettivo. Adesso che l’ho raggiunto, il doppio oro Olimpico, dopo Tokyo non ho più nulla che devo dimostrare e corro con l’allegria di quando ero bambino. Ognuno ha la sua forma di felicità, la mia sta tutta nella corsa, anche quando facevo il salto in lungo, la velocità che mi dà quel senso di forza, e di libertà, che provo quando corro e ancora di più quando gareggio. Vi invito tutti a venirmi a vedere e a seguire oltre a me, tutti i fantastici atleti che competeranno il 18 maggio negli Sprint Festival in questo nuovo Stadio dei Marmi bello da paura, e venti giorni dopo venite anche agli Europei. Roma, nei prossimi giorni, sarà davvero la capitale dell’atletica, il centro del mondo, prima di passare il testimone a Parigi 2024. E là, a Parigi, sia io sia gli altri ragazzi della staffetta arriveremo da campioni in carica e credetemi, venderemo cara la pelle!
Marcell Jacobs