Non è più raccomandato in gravidanza fare lo screening per la rosolia. Sono le nuove linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità.
Inoltre l'Italia è stata inclusa nel 2021 nella lista dell’Oms dei Paesi che hanno raggiunto l’eliminazione della trasmissione endemica del virus. Poiché la vaccinazione rappresenta l’unica strategia efficace di prevenzione della rosolia, la linea guida Gravidanza fisiologica raccomanda inoltre di offrire la vaccinazione anti-rosolia dopo il parto a tutte le donne suscettibili - le donne cioè che non abbiano documentazione di avvenuta vaccinazione con due dosi di vaccino o di pregressa infezione - e di informarle sulla gratuità dei test per verificare la suscettibilità e della gratuità della vaccinazione in periodo preconcezionale.
Gravidanza, la colazione va ripensata: ecco i cibi consigliati per i primi nove mesi
«Dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito la rosolia dal 2021 eradicata nel nostro Paese, lo screening per questa infezione non viene più raccomandato. La ritengo una decisione sbagliata», ha commenta su X Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. «Anzi - precisa - bisognerebbe incoraggiare le donne in età fertile a controllare la situazione sierologica (anche contro altri virus), per poter vivere una futura gravidanza nel modo più sereno e sicuro possibile». «L'eliminazione della trasmissione endemica del virus della rosolia - sottolineava l'Iss - è un grande successo di salute pubblica, frutto di un lavoro tenace che ha permesso di raggiungere alte coperture vaccinali nella popolazione e di rinunciare così allo screening in gravidanza».