VICENZA - Città del Palladio? Macché. «E' la città dei supermercati».
Nemmeno il tempo di presentare il piano di recupero urbanistico dell'area ex Domenichelli di via Torino, a due passi dalla stazione ferroviaria di Vicenza, che sul web è scattata la rivolta contro il Comune. Sì, perché sembrano più le critiche che gli apprezzamenti per l'imminente via libera all'accordo con il privato per cubature alte al massimo di 8 metri e un supermercato di 1000 metri quadrati.
Sulla pagina Fb dell'ente l'ironia e le proteste di sprecano. «Ci mancava proprio», commenta un vicentino. «I supermarket esistenti sono troppi e alcuni stanno per chiudere», dichiara un'altra persona. Secondo qualcuno presto «saremo famosi come la città dei supermercati».
Nel frattempo in centro storico è nato il primo “duty free district” d'Italia. Si tratta di 30 negozi - gastronomie, orologerie, abbigliamento, calzature - che consente ai turisti extra Ue come americani e cinesi di fare shopping senza versare il 22% di Iva.
Il tutto grazie alla piattaforma digitale Stamp, studiata per chi intende acquistare beni per uso personale o familiare. Con questo sistema, l'imposta viene detratta dal prezzo al momento del pagamento saltando, spiega Confcommercio Vicenza, la burocrazia tipica del tax refund.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nemmeno il tempo di presentare il piano di recupero urbanistico dell'area ex Domenichelli di via Torino, a due passi dalla stazione ferroviaria di Vicenza, che sul web è scattata la rivolta contro il Comune. Sì, perché sembrano più le critiche che gli apprezzamenti per l'imminente via libera all'accordo con il privato per cubature alte al massimo di 8 metri e un supermercato di 1000 metri quadrati.
Sulla pagina Fb dell'ente l'ironia e le proteste di sprecano. «Ci mancava proprio», commenta un vicentino. «I supermarket esistenti sono troppi e alcuni stanno per chiudere», dichiara un'altra persona. Secondo qualcuno presto «saremo famosi come la città dei supermercati».
Nel frattempo in centro storico è nato il primo “duty free district” d'Italia. Si tratta di 30 negozi - gastronomie, orologerie, abbigliamento, calzature - che consente ai turisti extra Ue come americani e cinesi di fare shopping senza versare il 22% di Iva.
Il tutto grazie alla piattaforma digitale Stamp, studiata per chi intende acquistare beni per uso personale o familiare. Con questo sistema, l'imposta viene detratta dal prezzo al momento del pagamento saltando, spiega Confcommercio Vicenza, la burocrazia tipica del tax refund.