BARDOLINO (Verona) - Aveva uno straccio imbevuto di candeggina (o altra sostanzia corrosiva) in bocca Chiara Ugolini, la 27enne trovata uccisa l'altra sera nel suo appartamento, a Calmasino. Delitto per il quale è in carcere un suo vicino di casa, Emanuele Impellizzeri, 38enne. La ragazza presentava un'unica fuoriuscita di sangue dalla bocca, compatibile con l'ipotesi di emorragia interna, ma nessun segno di contusione al corpo o alla testa. Ciò renderebbe meno solida l'ipotesi di una spinta, che l'avrebbe fatta cadere a terra, come detto agli inquirenti da Impellizeri, che la giovane aveva sorpreso sul balcone di casa.
A trovare il cadavere di Chiara in casa era stato il fidanzato, Daniel Bongiovanni.
L'indagine
Un agguato a sfondo sessuale, prendendo di sorpresa la vittima sola in casa.
L'utilizzo dello straccio imbevuto di candeggina farebbe pensare ad un piano, un'aggressione nei confronti della ragazza, per una violenza a sfondo sessuale. E poi, confermano gli investigatori, ci sono i graffi sul volto e sul collo dell'indagato, notati subito quando la Polstrada domenica l'ha sorpreso sulla A1 nei pressi di Firenze, in sella a una moto. «Stavo cercando di sparire» avrebbe detto l'uomo. I segni in faccia dimostrerebbero che Chiara ha ingaggiato una colluttazione con il suo aguzzino, prima di venire sopraffatta. Fonti investigative riferiscono che la giovane non ha subito violenza. Ora ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Verona, guidati dal ten. col. Stefano Mazzanti, mancano gli esiti dell'esame autoptico per ricostruire nei dettagli l'omicidio.
Il 38enne di origini siciliane lavorava in una carrozzeria di Calmasino e stava scontando con l'affidamento in prova ai servizi sociali una condanna per due rapine risalenti al 2006. Una vita, la sua costellata di precedenti penali, ma anche di un legame che aveva portato alla nascita di una bambina, 7 anni fa. Ma dopo la scoperta del delitto la compagna ha fatto sapere di avere troncato immediatamente la relazione.
Il ricordo struggente del fidanzato