Truffa e furto nella casa del parroco: due donne svuotano la cassaforte, 2500 euro il bottino

Lunedì 20 Maggio 2024 di Fulvio Fenzo
La chiesa di Santa Barbara a Mestre

MESTRE - Prima hanno tentato di farsi aprire per rubare nell’asilo della chiesa, ma le suore le hanno allontanate. Poi sono andate direttamente dal parroco e qui, fingendo di chiedere di fissare due messe (rendendosi credibili anche con un’offerta di 20 euro) hanno rubato il mazzo di chiavi di tutte le porte degli edifici parrocchiali. E, durante la messa, sono entrate nella casa del sacerdote, truffando anche l’anziano padre ultranovantenne del parroco per rubare il denaro che doveva servire per pagare i centri estivi ai ragazzi delle famiglie in difficoltà economica. Un colpo da 2.500 euro, ai quali la parrocchia dovrà aggiungerne altri 1.400 per pagare il costo della sostituzione di tutte le serrature, architettato e messo purtroppo a segno da due professioniste della truffa.

IL COLPO

Sono più o meno le 18 di mercoledì scorso quando le due donne riescono a entrare nel giardino dell’asilo passando per un ingresso laterale. Bussano alla porta della scuola materna della chiesa di Santa Barbara, tra la Miranese e la Gazzera, chiedendo insistentemente alle suore di aprire perché “dovevano consegnare una lettera”. Le suore che gestiscono l’asilo però non aprono e, col senno di poi, anche questo era un sotterfugio per rubare qualcosa. È qui che le telecamere riprendono le due donne che colpiranno poco dopo nella canonica dove il parroco, don Valter Perini, originario del Lido, vive con l’anziano padre. Dalle immagini, però, non si vedono i volti: le truffatrici indossavano un cappellino sapendo che, con le telecamere posizionate in alto, il frontino sarebbe stato sufficiente a mascherargli il viso.
Di questo “prologo”, però, don Valter non è ancora a conoscenza. Lui è in chiesa a preparare la messa delle 18.30. E, quando mancano meno di 5 minuti alla funzione, una delle due donne si presenta in sagrestia. «Era sui cinquant’anni, corpulenta, capelli scuri e carnagione olivastra, alta circa un metro e 65 - racconta don Valter Perini -. Parlava in italiano senza inflessioni dialettali... voleva ordinare due messe e ha tirato fuori 20 euro come offerta».

E dev’essere stato in quel momento, quando don Valter ha preso l’agenda, che la donna si è impossessata del prezioso mazzo di chiavi.

FURTO DURANTE LA MESSA

La donna quindi saluta e il sacerdote celebra la funzione. Poi, al termine della liturgia, don Valter torna in sagrestia e si accorge dell’assenza delle chiavi. «Sono salito nella mia abitazione e ho trovato mio padre che mi ha raccontato di quelle due donne - riprende il parroco di Santa Barbara -. Una si era fermata a parlare con lui mentre l’altra è entrata in casa». Così, certo che erano state loro a rubare le chiavi, don Valter chiama subito il fabbro per far sostituire tutti i blocchetti delle serrature: «È stato al momento di pagare, quando sono andato a prendere i soldi dalla cassaforte, che mi sono accorto che l’avevano svuotata». La ladra aveva dunque trovato anche la chiave del forziere (poi rimessa a posto), rubando i 2.500 euro raccolti tra la comunità di Santa Barbara per i campi estivi ai ragazzi delle famiglie che non possono permettersi di pagare le quote.

LA DENUNCIA 

Don Valter ha denunciato il furto ai carabinieri di via Miranese, consegnando le immagini riprese dalla videosorveglianza, e ieri, durante le messe domenicali, ha raccontato mestamente ai fedeli quanto è successo. «Sono stati gli stessi carabinieri a consigliarmi di rendere pubblica questa vicenda - conclude il sacerdote -. È evidente che dobbiamo stare tutti in guardia, perché quelle donne erano abilissime. A tutti ho detto di non temere per i campi estivi dei ragazzi, perché mi farò carico del denaro mancante». Solidarietà a don Valter, oltre che dalla comunità di Santa Barbara che sta cercando di trovare il modo di contribuire economicamente aiutando il proprio parroco, è arrivata ieri anche dal consigliere comunale Emanuele Rosteghin (Pd): «Sono vicino a don Valter, perché si tratta di una vicenda davvero preoccupante. Ritengo, purtroppo, che si tratti di un’ulteriore prova della necessità di monitorare attentamente la sicurezza della zona di Santa Barbara».

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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