Lido di Venezia. Bagni, è rivolta contro l'accesso a numero chiuso e parte la raccolta firme

I clienti sarebbero anche disposti a rinunciare alle sei gratuità dei braccialetti pur di poterne disporre fino a 15 versando una cauzione di 5 euro

Lunedì 13 Maggio 2024 di Lorenzo Mayer
Capanne

LIDO (VENEZIA) - Una raccolta di firme da inviare alla direzione di Venezia Spiagge per chiedere che si possa derogare, attraverso una cauzione, al limite dei sei braccialetti gratuiti per l'accesso ai bagni e ai servizi.

La richiesta di un gruppo di clienti è che si possa tornare indietro, o correggere il tiro, e replicare la stessa impostazione dello scorso anno. La stagione balneare deve ancora iniziare e alcuni bagnanti sono fiduciosi che si possa trovare una soluzione che accontenti tutti.

Nuovo regolamento

La protesta per il cambio di regolamento è destinata ad allargarsi ancora. Sei braccialetti gratuiti per le docce e i bagni sono considerati da molti un numero non congruo, visto che una capanna è frequentata anche da una trentina di persone. I clienti sarebbero anche disposti a rinunciare alle sei gratuità dei braccialetti pur di poterne disporre fino a 15 versando una cauzione di 5 euro. Sarà la direzione della spiaggia a valutare se tirare dritto, confermando la modifica del regolamento, oppure se apportare qualche modifica accogliendo, almeno parzialmente, le istanze della clientela. La modifica è stata inserita nel regolamento sottoscritto da chi ha preso la capanna. La protesta è pronta a montare: chi ha già pagato in unica soluzione il canone della capanna per quest'anno non potrà fare marcia indietro. Ma c'è chi ha già annunciato che, se la società (controllata al 100 per cento dal Comune) non andrà incontro alle esigenze segnalate, il prossimo anno rinuncerà alla capanna per accasarsi altrove.

Sovraffollamento delle capanne

La scelta di porre un limite al sovraffollamento delle capanne è condivisa da più parti. Anche il fatto di mettere un limite ai 15 bracciali, anzichè i 33 che venivano distribuiti alcuni anni fa quando non c'era alcun limite, è stato sostanzialmente ben digerito. Il presidente di Venezia Spiagge, Pierluigi Padovan, informato della protesta, ha ribadito che questa non è una decisione nata per far cassa, ma per mettere maggiore ordine all'affluenza nei servizi. A beneficio di tutti i frequentatori sia della spiaggia "Zona A", in lungomare D'Annunzio, che di San Nicolò e Blue Moon. Una sperimentazione per cercare di mettere più ordine. Ma è stata ribadita anche la massima disponibilità ad ascoltare le esigenze dei clienti. Non manca insomma la buona volontà e la disponibilità a trovare un accordo. Nessuna animosità. L'obiettivo è quello di riportare il sereno all'apertura degli stabilimenti. «Una tempesta in un bicchier d'acqua», ha detto. Intanto però la raccolta di firme coinvolgerà più file di capanne. Nei prossimi giorni si capirà quale esito avrà la protesta, ma il clima è già torrido. 

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci