TRENTO - Finisce qui, almeno per ora. La corte d’appello di Trento ha rigettato questa mattina la richiesta di revisione del processo di Monica Busetto, l’oss Mestrina accusata dell’omicidio di Lida Taffi Pamio del 20 dicembre 2012.
Ricorso in Cassazione
«Presenteremo ricorso in cassazione - annuncia Doglioni - intanto attendiamo le motivazioni». La procuratrice generale ha obiettato che non ci sarebbe stato «contrasto di prove» e che quindi non ci sarebbero i presupposti per una revisione. I legali hanno obiettato però che il contrasto non è appunto tra le prove ma tra i giudicati: due sentenze diverse, due imputate (non in concorso) per un solo omicidio. La corte però (che rispetto alla prima udienza, tre settimane fa, aveva cambiato parte del suo collegio) ha deciso di rigettare la richiesta: al momento, quindi, Busetto, condannato a 25 anni (le restano ancora dieci anni da scontare), deve tornare in carcere. La donna alla lettura della sentenza è crollata. I suoi avvocati hanno provato a spiegarle che non è ancora detta l’ultima parola e che c’è un ricorso da presentare. Le speranze, però, ora sono veramente ridotte ai minimi termni. Prima di tornare in carcere, scortata dalle guardie penitenziarie, Busetto si è lasciata andare a un’unica frase, appena sussurrata: «Intanto, però, il tempo passa».