Nuova mala del Brenta, l'ex moglie di Trabujo voleva il reddito di cittadinanza

Sabato 4 Dicembre 2021 di Nicola Munaro
Nuova mala del Brenta, l'ex moglie di Trabujo voleva il reddito di cittadinanza

VENEZIA - È l'ultimo capitolo della saga della rinascente Mala del Brenta, ma c'è anche questo.

Tra le accuse contestate a Loris Trabujo, braccio destro dell'ex luogotenente di Felice Maniero, Gilberto Boatto, nel tentativo di riportare ai vecchi fasti la Mala, spunta anche l'intestazione fittizia dei beni. Accusa che Trabujo condivide con la figlia Pamela. Ed è nelle pieghe della spoliazione dei beni da parte del delfino del boss della nuova Mala che emerge come il comportamento di Trabujo abbia bloccato la concessione del Reddito di cittadinanza alla sua ex moglie. A lei, infatti, Loris Trabujo aveva intestato parte del suo tesoretto con l'unico obiettivo di sottrarlo a eventuali mosse della magistratura. Ma di fatto impedendole di ricevere il sussidio a cui, invece, avrebbe avuto diritto.


LA STRATEGIA
All'ex moglie, che non è indagata ed è del tutto estranea alle manovre per la rinascita della Mala, Trabujo aveva intestato l'appartamento dove lui vive con la sua compagna Sara Battagliarin, in via Santorre di Santarosa a Marghera; una Volvo Xc90 e anche la Santa Chiara motoscafi, società di Trabujo, con nelle disponibilità una motonave e una licenza acquea, ha l'ex moglie come socio accomandante mentre a lui spetta quello di socio accomandatario. Scrive il giudice per le indagini preliminari Barbara Lancieri sulle intestazioni all'ex moglie che «non è ordinaria gestione tra due ex coniugi dal momento che tra i due, separati dal 2002, non corre buon sangue» tanto che «più volte» lei lo ha denunciato per delle «aggressioni subite» e i rapporti sulla gestione dei beni Trabujo li tiene «attraverso l'ex suocera», anche lei estranea all'inchiesta. «A far comprendere come quelle intestazioni siano solo a vantaggio di Trabujo - si legge a pagina 309 dell'ordinanza - lo testimonia una telefonata» tra lui e l'ex suocera quando «la donna cercava di capire per quale motivo servissero i documenti» della figlia, ed ex moglie, «per trasferire un conto corrente ma, soprattutto, perché la società dovesse essere ancora intestata anche a sua figlia».

L'INTERCETTAZIONE
Pochi minuti dopo quella chiamata, il 2 luglio 2019, la donna telefonava ancora a Trabujo.
Ex suocera: «Ehy Loris, ascolta...volevo chiederti...ma non ti puoi intestare soltanto tu il conto? Ti spiego il perché...perché abbiamo un Isee molto basso e mia figlia avrebbe il diritto...io no per l'età...avrebbe il diritto del reddito di cittadinanza...però se viene fatto un giro di soldi su un altro conto...».
Trabujo: «No no, ti spiego come funziona, il contocorrente serve per i movimenti della banca, dove io...naturalmente...non faccio movimenti milionari...non so se ci capiamo».
A supportare l'accusa mossa dalla procura di Venezia è che «la maggior parte dei beni di maggior valore» di Trabujo «sono intestati a persone diverse da lui, sebbene siano certamente nella sua disponibilità e che il tenore di alcuni suoi dialoghi (intercettati, ndr) fanno ritenere che l'indagato avesse come finalità (...) quella di sottrarli ad un'esecuzione patrimoniale». E ancora: «Trabujo sta seguendo una sua precisa strategia mantenendo in capo alla moglie separata la titolarità di alcuni dei beni acquistati nel corso» del loro matrimonio e «intestando tutti gli altri beni alla figlia Pamela». Un passaggio di consegne «che non si ritiene frutto di una mera strategia commerciale».

VOLTAZZA
Tra le vittime predestinate dalla Mala anche Mirko Voltazza, faccendiere padovano coinvolto nell'inchiesta Mose. Voltazza, per motivi che non si conoscono, doveva 10mila euro al gruppo e per convincerlo a pagare alcuni componenti del gruppo si erano presentati sotto casa sua per incendiargli l'auto. A farli desistere, la presenza delle telecamere di sicurezza.

BOATTO E IL RIESAME
Ieri pomeriggio intanto, l'avvocato Giorgio Pietramala, legale di Boatto, ha depositato il ricorso al Riesame chiedendo la scarcerazione del suo assistito, che sta scontando un ergastolo ma in regime di semilibertà. Per la difesa a Boatto non sono contestate quelle esigenze gravissime che spingono ad aprire le porte del carcere ad una persona di 80 anni. Questo mentre ieri sono continuati gli interrogatori davanti al gip Lancieri. Rinviato l'interrogatorio di Sara Battagliarin (avvocato Stefania Pattarello), anche lei positiva al Covid come il compagno Trabujo. Avvalsi della facoltà di non rispondere la madre di Trabujo, Lucia Marrazzi (avvocato Mauro Serpico) e la figlia Pamela (avvocato Vincenzo Di Stasi) che ha comunque annunciato una memoria scritta spiegando che le intestazioni sono riconoscimenti del padre. Ha negato tutto Walter Fistarol, protagonista del colpo alla biglietteria Avm, e Marco Nalesso, accusato di essere andato in Austria a recuperare soldi per Boatto, ha detto di essere andato sì in Austria, ma per conto suo. Nicola Marampon ha spiegato che la droga l'aveva acquistata per uso personale mentre gli altri, eccezion fatta per le spontanee dichiarazione con cui Paolo Rossi si è chiamato fuori, si sono avvalsi.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci