Ha donato un rene al marito: Gianna e Massimo una grande storia d'amore

Lunedì 8 Giugno 2020 di Davide De Bortoli
Gianna e Massimo
JESOLO - Ha donato il proprio rene al marito. Un gesto d'amore possibile grazie ad un'unione solida e profonda, che riesce superare anche le sfide più difficili. Come hanno fatto Gianna, 55 anni, e Massimo, 57, due coniugi di Jesolo, che si sono sottoposti ad un doppio intervento che consentirà all'uomo di tornare ad una certa qualità di vita. L'operazione si è svolta all'ospedale di Padova, dove sono stato accolti il 5 giugno ed operati entrambi il giorno dopo. Gli accertamenti del caso erano già stati compiuti nel novembre del 2019, tutto sembrava pronto per l'importante operazione, poi si è messa di traverso l'emergenza sanitaria che ha impedito di procedere, fino all'altroieri.
La coppia si è sposa nell'85, nascono due figlie, una vita insieme. Ma è in agguato un grave problema: il capofamiglia viene colpito dalla nefrite, malattia che compromette i l funzionamento dei reni. Inizia il trattamento di dialisi, poco dopo Massimo è sottoposto ad un primo trapianto. A donare un proprio rene, con un gesto d'amore altrettanto grande, la madre di lui, Teresina. Il rene ricevuto assicura a Massimo una buona prospettiva di vita. «Un organo di regola dura circa 15 anni spiega Lorenza, una delle figlie quello ricevuto da mio padre è durato assai di più: un traguardo importante». Ma nuovi problemi si presentano a minacciare la serenità della vita familiare. «Lo scorso anno sono subentrate delle difficoltà di natura cardiaca per mio padre continua Lorenza per cui ha dovuto assumere dei farmaci necessari ai controlli e nel tempo, purtroppo, questi hanno compromesso la funzionalità del rene. Quindi è ripresa tutta una serie di accertamenti. Mio padre è stato sottoposto a dialisi all'ospedale di San Donà, seguito della dottoressa Cristina Bonesso, ed è stato messo in lista per un nuovo trapianto».
L'attesa rischiava di essere lunga, e allora Gianna ha deciso di donare uno dei suoi due organi al consorte. Una scelta che l'ha portata ad un percorso di visite e accertamenti. «In autunno i miei genitori hanno iniziato a prepararsi - prosegue Lorenza - poi l'emergenza Covid-19 ha bloccato la possibilità di procedere. Infine mio padre è entrato per la seconda volta in sala operatoria. Due operazioni delicate, quelle compiute su di lui e sulla mamma, che ci hanno lasciati tutti con il fiato sospeso. Ma tutto è andato bene e la mia famiglia ringrazia, in particolare il prof. Paolo Rigotti che è uno dei massimi specialista nel campo di trapianti in Italia, e Stefania, che è stata sempre vicino ai miei genitori. Spero che presto escano dalla terapia intensiva e che potremo riabbracciarci».
Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci