Affitti brevi, il sindaco Brugnaro: «Un registro a difesa dei residenti con orari e regole ben precise»

Sabato 4 Maggio 2024 di Marta Gasparon
Brugnaro: "Affitti brevi, un registro a difesa dei residenti"

VENEZIA - Un registro del Comune al quale, chi affitta sopra i 120 giorni all'anno, scelga di iscriversi accettando una serie di obblighi e di requisiti. Una carta dei servizi, come strumento limitativo di quei comportamenti che creano i maggiori problemi nell’ambito delle affittanze turistiche.

Insomma, una serie di criteri volti a garantire una convivenza civile a chi abita nello stesso condominio di chi affitta il proprio appartamento ai turisti. 

Questo è ciò a cui sta lavorando il sindaco Luigi Brugnaro e su cui intende riprendere il dibattito con la categoria e con i vari soggetti coinvolti. L’ha sottolineato ieri a margine della presentazione dei nuovi vaporetti al Tronchetto, ribadendo come sul tema sia già stata aperta un’interlocuzione con gli aventi diritto. «Per iniziare con il piede giusto – dice il primo cittadino, chiarendo come lui stesso non si stia dando ancora tempi certi – bisogna partire con un accordo il più possibile condiviso. Non è un atteggiamento di debolezza, anzi: ritengo che il diritto privato sia importante. Se pensiamo a qualcosa assieme, probabilmente facciamo più strada». 

Allo stato attuale l’unico strumento nelle mani dell’amministrazione per regolamentare le affittanze turistiche rimane il cosiddetto emendamento Pellicani, introdotto nel 2022, che consente di intervenire solo sulle locazioni sopra i 120 giorni. «Da lui presentato, ma poi modificato dal sottoscritto in quanto molto stringente e assolutamente inapplicabile. E c’era una promessa che sottaceva a questo: non penalizzare le persone che mettono a reddito il proprio appartamento, poiché non ha senso», continua Brugnaro, precisando come la discussione sul tema non sia semplice, «poiché queste affittanze non sono bloccabili dal Comune». 

Ed è proprio sulla base dell’apertura consentita dall’emendamento, che l’amministrazione aveva già elaborato mesi fa una prima bozza. «Ora è in fase di revisione. Speravamo – commenta l’assessore al Turismo, Simone Venturini – che arrivasse un decreto del ministro Santanchè a chiarire e a normare la disciplina. Ma pare di capire che la cosa non sia più all’orizzonte e, il decreto più volte annunciato, credo sia finito in un binario morto».

Ecco allora la volontà di riprendere l’iter lasciato in sospeso, anche se lo stesso Venturini precisa come l’ambito nel quale potersi muovere rimane esclusivamente quello al di sopra dei 120 giorni, «al di sotto dei quali non si può intervenire». E l’assessore aggiunge: «Sarebbe auspicabile fosse fatta una legge nazionale per evitare alle amministrazioni reclami e opposizioni. A tal riguardo il caso del contributo d’accesso diventa paradossale: chi si lamenta dell’overtourism è il primo che boicotta la sperimentazione. Una legge nazionale sarebbe necessaria per fornire norme chiare. E non solo per chi affitta sopra i 120 giorni». 

Nello specifico il registro prevederebbe che il locatore debba farsi carico di una serie di comportamenti da assumere al momento dell’accoglienza dell’ospite. Ma anche da far assumere al turista stesso, affinché adotti comportamenti idonei e responsabili, che non danneggino la città e che rispettino il vicinato. «Penso ad esempio al doversi far carico dell’accoglienza (o quantomeno affidare l’appalto ad una società che se ne occupi) o allo stabilire un orario di arrivo consono, entro una certa ora», analizza il sindaco. Poi ancora, informare l’ospite su come effettuare correttamente la raccolta differenziata o attaccare all’ingresso dell’appartamento dei documenti appositi – eventualmente forniti dallo stesso Comune – in cui trascrivere «le regole inerenti al come si vive in città. Che poi è un po’ quello che facciamo anche con il contributo d’accesso: oltre al Qr code viene infatti allegata una mappa scaricabile dove sono presenti i servizi igienici esistenti e non solo. L’idea – marca Brugnaro – che le persone non debbano essere disturbate di notte, quando dormono, è fondamentale se vogliamo pensare che il turista stesso trovi una città viva. Il problema è che tanti fanno dichiarazioni ma senza alcuna proposta. In 40 anni qui non si è fatto niente. Io invece ho pensato a realizzare delle cose (con riferimento al ticket, ndr). E allora anche nell’ambito degli affitti brevi bisogna partire con un accordo. Questo il mio intento: ci sto provando». 

Ultimo aggiornamento: 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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