Voto a Venzone: il Tar riabilita Valent e manda le carte in Procura: «Si verifichi la condotta dei funzionari pubblici»

Candidati esclusi perché mancavano i certificati elettorali. La sentenza: "Fatti gravi che riguardano pubblici funzionari"

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Cristina Antonutti
Voto a Venzone: il Tar riabilita Valent e manda le carte in Procura: «Si verifichi la condotta dei funzionari pubblici»

VENZONE - Una sentenza del Tar fa tremare il palazzo comunale di Venzone. Non tanto per riammissione della lista "Insieme per Venzone Carnia Pioverno Portis", che sostiene il candidato sindaco Mauro Valent, quanto per ciò che i giudici amministrativi presieduti da Carlo Modica de Mohac adombrano nel loro provvedimento. «Considerata la gravità dei fatti accertati, che involgono condotte di pubblici funzionari - si legge nella sentenza - si dispone la trasmissione della presenta sentenza alla Procura di Udine per eventuali valutazioni di competenza». Significa che palazzo Lovaria dovrà valutare se il mancato deposito dei certificati elettorali dei candidati, in questo caso alla Sottocomissione elettorale circondariale di Gemona, sia stata un'azione preordinata, cioè volta a escludere Valent dalla corsa a sindaco oppure soltanto un grande pasticcio burocratico.


LA VICENDA

Alle passate elezioni, nel 2019, quando il Comune era commissariato, tra Valent e Amedeo Pascolo, attuale sindaco, c'era già stato un confronto al Tar. Pascolo era stato eletto con 538 voti, l'avversario con 535. Valent ha fatto ricorso contestando cinque voti di preferenza. Alla fine gliene hanno riconosciuti due, sufficienti per lasciare la fascia tricolore a Pascolo, avanti di una sola preferenza. «In quell'occasione - spiega Valent - era una questione di schede, qui si parla di documentazione che doveva essere allegata alle candidature».

Valent - insieme ai delegati di lista Alda Zamolo e Giulio Rigo - supportato dagli avvocati Roberto Fusco e Laura D'Orlando si è nuovamente rivolto al Tar spiegando che la sua lista è stata esclusa dalla competizione elettorale perché non sono stati depositati i 13 certificati elettorali dei candidati, di cui uno collettivo, attestante l'iscrizione dei sottoscrittori nelle liste elettorali del Comune. «Noi - spiega Valent - abbiamo consegnato al vicesegretario del Comune il 6 maggio la documentazione necessaria alla presentazione delle candidature, chiedendo anche il rilascio dei certificati di sottoscrittori di lista e candidati». Il funzionario responsabile dell'Anagrafe si è impegnato a stamparli e a trasmetterli a Gemona entro le 12 del 7 maggio. Cosa che non è avvenuta.


L'ESCLUSIONE

Che cosa è successo? Come certificato dalla Sottocommissione elettorale, nonostante il vicesegretario abbia attestato il deposito dei certificati negli atti allegati alla documentazione, la prima volta le certificazioni sono state dimenticate in municipio. Scoperto l'errore, la lista Valent si mobilita, ha ancora tempo per sanare la situazione e torna in municipio per sollecitare i certificati, ma la stampa degli stessi, come si evince dalla ricostruzione fatta davanti al Tar, viene interrotta «da una richiesta fatta da vicesegretario e sindaco» alla dipendente comunale perché doveva occuparsi di «un nuovo deposito documentale (sempre incompleto dei necessari certificati) in Sottocommissione a Gemona». È il 7 maggio. E dalle 12 in poi Valent e i suoi delegati di lista non hanno più alcuna possibilità di intervenire.


LE CONSIDERAZIONI

Una condotta, secondo il Tar, di «difficile comprensione», che ha lasciato l'ufficio comunale sguarnito in prossimità del termine ultimo di ricezione delle candidature, impedendo a Valent di regolarizzare in extremis la documentazione. Per il Tribunale amministrativo regionale si tratta di «gravi e reiterate negligenze nella gestione delle operazioni di ricezione e trasmissione delle candidature da parte del Comune di Venzone», che hanno determinato l'esclusione della lista "Insieme". Una vicenda che i giudici hanno definito «paradossale», tanto che la stessa Sottocommissione avrebbe dovuto permettere alla lista di perfezionare il deposito dei documenti. L'esclusione dalla competizione elettorale, dunque, è stata annullata. Ai giudici amministrativi restano gli interrogativi sulle condotte dei funzionari pubblici. È alla Procura della Repubblica che chiedono di dare una risposta.

Ultimo aggiornamento: 12:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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