Covid, in un mese contagi più che triplicati: «Siamo pronti a vaccinare ancora»

Domenica 10 Settembre 2023 di Mauro Favaro
Tornano a crescere i contagi da Covid

TREVISO - I contagi da Covid tornano a crescere. Solo nell’ultimo mese nel trevigiano sono più che triplicati. Pur senza cedere agli allarmismi, si guarda all’andamento con una certa preoccupazione. Ad oggi sono due le contromisure in cantiere. Da una parte i vaccini: l’Usl della Marca sta mettendo a punto la campagna che dal 16 ottobre consentirà a 200mila trevigiani con più di 60 anni, su base volontaria, di vaccinarsi in un colpo solo sia contro l’influenza stagionale che contro il Covid. Si farà tutto in un’unica seduta attraverso due punture, una per braccio, usando i sieri aggiornati anche contro le varianti più recenti.


L’OBIETTIVO
«Consigliamo sia alle persone fragili che agli operatori sanitari di fare la doppia vaccinazione -spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl trevigiana- la farò anch’io». L’obiettivo è coprire il 75% delle persone considerate a rischio. Numeri fino ad ora mai raggiunti in questa provincia. Si vedrà. Dall’altra parte, parallelamente, c’è il ritorno dei tamponi. L’ultima circolare del ministero della Salute ha previsto il ripristino dei test per le persone sintomatiche che accedono negli ospedali. Vengono citate anche le case di riposo. Le Rsa del trevigiano sono in fibrillazione. Nella maggior parte dei casi, per il momento, i familiari continuano a entrare indossando la mascherina Ffp2. Per il resto si attendono chiarimenti. «Lunedì vedremo quali saranno le indicazioni regionali» dicono. Fatto sta che il generale aumento dei contagi da Covid è ormai conclamato.


I NUMERI
A metà agosto si contavano 132 casi a settimana nella Marca. Adesso, invece, si è saliti a quota 453 a settimana. In meno di un mese sono più che triplicati. Il tutto con la consapevolezza che i calcoli sono fatti per difetto, dato che sono ben pochi i cittadini che continuano a ricorrere al tampone “ufficiale” e chi usa il test fai-da-te non viene tracciato. Per di più non c’è alcun obbligo di isolamento per i positivi. I più colpiti oggi sono gli anziani. «Un terzo dei casi, 150 su 453, riguarda persone con più di 80 anni -è il quadro fatto da Benazzi- e nelle ultime due settimane abbiamo contato 15 ricoveri legati al coronavirus». Si guarda con apprensione anche alle case di riposo. Attualmente, però, non ci sono allarmi per le residenze per anziani. «Registriamo 28 positivi tra i 5.618 ospiti delle strutture. E 6 tra i 6.930 operatori -evidenzia il direttore generale- sono numeri che al momento consentono di procedere con tranquillità, senza alcun tipo di isolamento». Nell’ultimo periodo qui l’andamento è rimasto sostanzialmente stabile. All’inizio di questo mese nelle Rsa del trevigiano erano state rilevate 40 positività, tra ospiti e operatori. Adesso si è a 34.


LA RIPARTENZA
Le cose potrebbero cambiare alla luce dell’inizio del nuovo anno scolastico, che partirà mercoledì? Nessuno vuole sbilanciarsi. Fermo restando che tutti auspicano di no. Anche perché nella maggior parte dei casi i sintomi del Covid oggi appaiono blandi. Dopotutto il virus è stato sostanzialmente parificato a quello dell’influenza stagionale. La speranza è di poterlo affrontare allo stesso modo: cioè con una vaccinazione annuale, costantemente aggiornata per garantire la maggior copertura possibile. Non va infatti dimenticato che l’influenza stagionale dopo una certa età è sempre stata tutt’altro che banale. Basti pensare che uno studio condotto dalla stessa Usl della Marca ha stimato che la vaccinazione antinfluenzale consente di evitare ogni anno 200 decessi correlati a patologie cardio-respiratorie e oltre 400 ricoveri solo nel trevigiano.

 

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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