TREVISO - Continua la bufera su Giorgio Torresan. Ad intervenire ora è la Federazione PSI di Treviso che ha invitato il consigliere Torresan e l'amministrazione comunale di Treviso alla presentazione del libro "Solo" di Riccardo Nencini che ripercorre proprio la vita di Giacomo Matteotti. «Riteniamo offensive e ingiustificate le parole usate dal consigliere comunale del capoluogo trevigiano, Giorgio Torresan, rispetto al deputato socialista Giacomo Matteotti, che vide il suo impegno politico a difesa dei più deboli come una vera e propria missione», affermano dalla Federazione PSI.
L'attacco
Il consigliere di maggioranza Giorgio Torresan, durante il consiglio comunale, ha evidenziato la volontà di togliere il nome di Matteotti dalla toponomastica della città. Asserendo che lui non sapesse nemmeno chi fosse. Da qui le voci dei politici cittadini si sono fatte sentire. Luigi Calesso ha evidenziato come l'unica cosa da cambiare sia il nome nella targa della piazza a cui manca una "T". Ed ora, PSI torna sulla qustione spiegando chi era Matteotti. «“Portare avanti chi rimane indietro” era la motivazione che animava Matteotti, il quale contribuì tra le altre cose, a costruire una scuola nel Rodigino, diffondeva la conoscenza dei loro diritti ai latifondisti, per permettere di conquistare un salario dignitoso per le loro famiglie. Convintamente contro la guerra, aveva denunciato i brogli dei fascisti che si erano impossessati del denaro pubblico, truffando i cittadini italiani» con queste parole parole il segretario provinciale del PSI, Ottavio Pasquotti, ricorda Giacomo Matteotti. Concorde anche Francesco Secchieri, responsabile organizzativo provinciale del PSI di Treviso che aggiunge: «Ricordo al consigliere Torresan, che in Piazza del Grano c'era la sede provinciale del Partito Socialista Provinciale.