TREVISO - Utilizzavano i loro badge e quelli dei colleghi assenti dal lavoro per impossessarsi degli incassi del fast food: scoperte dai carabinieri di Treviso due dipendenti infedeli, presunte autrici del raggiro. Secondo le indagini dei militari dell'Arma, che ora saranno poste al vaglio dell'autorità giudiziaria, approfittando della loro mansione di dipendenti di una nota catena di ristorazione, si sarebbero appropriate in 14 mesi di circa 31.000 euro. La società, parte lesa, che gestisce gli esercizi di ristorazione è di Treviso, ma l'esercizio interessato dagli ammanchi è in provincia di Venezia.
Le due dipendenti infedeli sono una 46enne e una 36enne entrambe del Veneziano e avevano tentato di eludere eventuali controlli sugli ammanchi "addebitando" le somme a pasti fruiti, ma in realtà si trattava di denaro indebitamente sottratto dalle casse dell'esercizio di ristorazione dove lavoravano.