Uccide il compagno, chi è Romina Soragni: la famiglia in Polesine, il rapporto burrascoso con la vittima e i vicini spaventati

Sabato 7 Agosto 2021 di Alessandro Garbo
Romina Soragni, 36enne originaria di Giacciano con Baruchella

ROVIGO - All'improvviso gli ha sferrato una bottigliata in testa, uccidendolo. Vittima, nella casa di Prizzi in provincia di Palermo, è stato il 51enne Giuseppe Vincenzo Canzoneri, compagno di Romina Soragni, 36enne originaria di Giacciano con Baruchella, che l'ha ucciso appunto nell'abitazione dove vivevano da alcuni anni.

Il delitto è avvenuto giovedì sera e ieri mattina la donna è stata arrestata. La 36enne ha raccontato ai carabinieri di aver conosciuto il compagno sui social e dopo la relazione a distanza, ha deciso di trasferirsi in Sicilia, prima a Palermo e poi a Prizzi. Secondo le ricostruzioni dei militari della stazione locale e del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Lercara Friddi, l'uomo era in cucina davanti al lavello e stava lavando un piatto, quando è stato colpito da una bottiglia di birra, probabilmente piena.

Chi è Romina Soragni

Giacciano con Baruchella è sorpresa per quanto accaduto in Sicilia. I genitori di Romina, Fausto Soragni e Giovanna Pavani, abitano in via Destro Emissario e sono entrambi pensionati, mentre il fratello Davide lavora in una ditta della zona. Il rapporto con i parenti era complicato, perché la donna aveva scelto di vivere lontana dagli affetti familiari per cercare di costruirsi, tra alterne fortune, una vita in giro per l'Italia. La polesana in passato aveva abitato in provincia di Brescia, poi si era trasferita a Bressanone (Trentino Alto-Adige) e quasi quattro anni fa aveva fatto nuovamente le valigie. Decisivo il colpo di fulmine sui social con Giuseppe Vincenzo Canzoneri, pronto ad accoglierla nella sua Sicilia. Soragni aveva completato gli studi al liceo artistico Bruno Munari di Castelmassa e conseguito il diploma superiore nel 2004. Numerosi gli spostamenti nelle altre regioni d'Italia, sempre documentate attraverso il suo profilo Facebook. Pare che la 36enne soffrisse di alcuni problemi psicologici, la situazione era monitorata anche dai Servizi sociali del Comune di Giacciano con Baruchella.


Rapporto burrascoso

Il rapporto con il compagno siciliano negli ultimi tempi era burrascoso: le liti e gli accesi diverbi, anche nel cuore della notte, avevano spaventato i vicini di casa, costretti a chiamare i carabinieri. Inoltre, si apprende dagli inquirenti, la coppia era stata denunciata per il reato di ubriachezza molesta. E non si sbloccava nemmeno la situazione lavorativa: Giuseppe Vincenzo Canzoneri percepiva il Reddito di cittadinanza, mentre la compagna polesana attualmente risultava disoccupata. Tensioni covate da mesi ed esplose nel drammatico epilogo di giovedì sera: l'ennesima lite stavolta si è rivelata mortale per il compagno. Prima le urla, poi mentre il 51enne era intento a lavare i piatti nel lavandino, Romina lo ha aggredito alle spalle e lo ha sorpreso con una violenta bottigliata in testa. Dopo ci sono tre ore di vuoto che i militari stanno ancora cercando di riempire: l'aggressione è avvenuta tra le 18 e le 19, ma Romina è uscita di casa, in preda allo shock, solo verso le 22. Che è successo in quel lasso di tempo? Forse un tentativo di sbarazzarsi delle prove? Domande al momento senza risposta.


Scarpe sporche di sangue

La donna è stata avvistata nei pressi dell'abitazione con le scarpe sporche di sangue. A notarla un poliziotto fuori servizio, il primo a lanciare l'allarme. I Carabinieri sono accorsi immediatamente in via Pagliarelli, ma ormai c'era più nulla da fare. Agli occhi degli inquirenti, il corpo privo di vita e in un bagno di sangue, i cocci di vetro sparsi sul pavimento. Portata in commissariato, Soragni non ha cercato di accampare scuse e durante l'interrogatorio ha ammesso le proprie responsabilità, seppur fornendo una ricostruzione confusa. Tanto è bastato per emettere il fermo per omicidio volontario. Chiara Salerno, procuratore di turno, ha poi chiesto al gip di Termini Imerese la convalida con la misura cautelare dell'arresto per pericolo di fuga.

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