UDINE - Ecco l'elenco dei 26 indagati nell'inchiesta sull'emergenza inquinamento per ottenere finanziamenti.
In cima alla lista spicca il nome di Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell’ambiente, membro del comitato tecnico scientifico del commissario delegato per l’emergenza socio economico ambientale della laguna di Grado e Marano e consulente Sogesid. La magistratura capitolina gli attribuisce il ruolo di ideatore e promotore del meccanismo che, dietro la creazione di uno stato di presunta emergenza ambientale, portava all’erogazione di denaro pubblico apparentemente finalizzato alla bonifica di un sito inquinato ma di fatto gestito in deroga alle norme ordinarie senza dar conto della specifica destinazione e in spregio delle finalità del programma di bonifica nazionale. Somme sostanzialmente utilizzate per alimentare e mantenere l’apparato organizzativo della direzione generale del Ministero e degli altri enti, per dispensare stipendi e alimentare un sistema clientelare.
Nel registro degli indagati sono finiti anche i tre commissari delegati per l’emergenza socio-economico ambientale della laguna di Grado e Marano succedutisi negli anni, Paolo Ciani, Gianfranco Moretton e Gianni Menchini, oltre ai soggetti attuatori Dario Danese e Giorgio Verri, a Francesco Sorrentino, già ingegnere capo del Genio civile di Gorizia, in qualità di responsabile del procedimento, e alla dirigente dell’Arpa di Udine Marta Plazzotta.
Sul fronte veneto sono finiti nei guai Giovanni Mazzacurati, in qualità presidente del cda del Consorzio Venezia Nuova e presidente del cda di Tethis srl di Venezia dal 2009 al 2013, l’ad e l’ex responsabile della divisione ingegneria dell’ambiente e del territorio di Tethis Maria Brotto e Andrea Barbanti e l’ad Guido Zanovello e l’avvocato dello Stato a Venezia Giampaolo Schiesaro. Oltre ai dipendenti della Sviluppo Italia sas Simone Fassina e Vito Antonio Ardone.
L’avviso è in fase di notifica a Roma anche a una serie di funzionari dell’Icram, Massimo Gabellini e Silvestro Greco, iscritto insieme al fratello Raffaele Greco (presidente della Nautilus di Vibo Valentia); di Sogesid (società in-house del ministero dell’ambiente) Fausto Melli, Vincenzo Assenza, Franco Pasquino e Giorgia Scopece; e le ricercatrici dell’Ispra Antonella Ausili ed Elena Romano.
Ultimo aggiornamento: 14:51
In cima alla lista spicca il nome di Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell’ambiente, membro del comitato tecnico scientifico del commissario delegato per l’emergenza socio economico ambientale della laguna di Grado e Marano e consulente Sogesid. La magistratura capitolina gli attribuisce il ruolo di ideatore e promotore del meccanismo che, dietro la creazione di uno stato di presunta emergenza ambientale, portava all’erogazione di denaro pubblico apparentemente finalizzato alla bonifica di un sito inquinato ma di fatto gestito in deroga alle norme ordinarie senza dar conto della specifica destinazione e in spregio delle finalità del programma di bonifica nazionale. Somme sostanzialmente utilizzate per alimentare e mantenere l’apparato organizzativo della direzione generale del Ministero e degli altri enti, per dispensare stipendi e alimentare un sistema clientelare.
Nel registro degli indagati sono finiti anche i tre commissari delegati per l’emergenza socio-economico ambientale della laguna di Grado e Marano succedutisi negli anni, Paolo Ciani, Gianfranco Moretton e Gianni Menchini, oltre ai soggetti attuatori Dario Danese e Giorgio Verri, a Francesco Sorrentino, già ingegnere capo del Genio civile di Gorizia, in qualità di responsabile del procedimento, e alla dirigente dell’Arpa di Udine Marta Plazzotta.
Sul fronte veneto sono finiti nei guai Giovanni Mazzacurati, in qualità presidente del cda del Consorzio Venezia Nuova e presidente del cda di Tethis srl di Venezia dal 2009 al 2013, l’ad e l’ex responsabile della divisione ingegneria dell’ambiente e del territorio di Tethis Maria Brotto e Andrea Barbanti e l’ad Guido Zanovello e l’avvocato dello Stato a Venezia Giampaolo Schiesaro. Oltre ai dipendenti della Sviluppo Italia sas Simone Fassina e Vito Antonio Ardone.
L’avviso è in fase di notifica a Roma anche a una serie di funzionari dell’Icram, Massimo Gabellini e Silvestro Greco, iscritto insieme al fratello Raffaele Greco (presidente della Nautilus di Vibo Valentia); di Sogesid (società in-house del ministero dell’ambiente) Fausto Melli, Vincenzo Assenza, Franco Pasquino e Giorgia Scopece; e le ricercatrici dell’Ispra Antonella Ausili ed Elena Romano.
