«Mettiamo a disposizione 10 milioni di euro con i quali far fronte al problema legato ai tempi d’attesa in sanità. Si tratta di misure che richiameranno una conseguente delibera della Giunta la quale, a sua volta, definirà i contenuti dei piani, affidati alle Aziende sanitarie: su proposta delle stesse Aziende, in ordine alle criticità che presenteranno e nelle forme che rideranno più opportune, prenoteremo le risorse». Lo ha specificato ieri mattina in sede di III Commissione, convocata dal presidente pordenonese Claudio Bolzonello, l’assessore alla Salute, politiche sociali e disabilità del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi.
Il privato
Ma non è ancora tutto.
Il rimbalzo
Nonostante l’annuncio dei fondi, chi resta critico è il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni, che con l’assessore Riccardi apre il fronte sul personale. «Il nodo principale della sanità resta la situazione critica del personale e la narrazione fatta dalla giunta sul suo impegno a riguardo non è reale». Nicola Conficoni, infatti, è primo firmatario di una mozione, sottoscritta da tutto il gruppo del Pd, attraverso la quale si chiede l’impegno del presidente della Regione Fvg e della giunta ad “adottare politiche del personale del Ssr dal carattere espansivo, sia sfruttando appieno i margini di manovra concessi dalla recente sentenza della Corte costituzionale, sia facendo quanto in proprio potere per eliminare il tetto alla spesa per il personale sanitario”.
Tetto di spesa
«Il Friuli Venezia Giulia – afferma Conficoni – non solo negli ultimi anni ha applicato il tetto alla spesa per il personale sanitario confermato nel 2019 dal decreto Calabria, che pure riconosceva l’autonomia finanziaria delle Regioni a statuto speciale, ma ha anche rinunciato alla possibilità di aumentarlo fino al 15% dell’incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente, come pure avrebbe potuto. Una importante opportunità nascosta nei documenti di programmazione regionale. Quel che è peggio, comunque, è che nel 2021 la spesa per il personale si fermata molto al di sotto del tetto autolimitato. Due anni fa, infatti, il risparmio certificato dai rendiconti è stato di 26,3 milioni per la giunta e addirittura di 31 milioni per la Corte dei Conti. Non è vero, dunque, che è stato fatto tutto il possibile per potenziare gli organici, depauperati dalla consistente fuga di ben 1.530 dipendenti. Ora la sentenza della Corte costituzionale sul salario accessorio amplia i margini di manovra, ma va tolto anche il tetto di spesa complessivo per il personale. E’ fondamentale che la Regione agisca in questo senso perché investire nelle risorse umane significa salvare la sanità pubblica».