PORDENONE/UDINE L'export del Friuli Venezia Giulia è diminuito nell'ultimo anno (-13,8%), soprattutto per la congiuntura internazionale, ma la capacità dell'economia regionale di farsi largo nel mondo è notevolmente cresciuta nel corso della prima parte del secondo Millennio: i 19 miliardi del 2023, seppure in flessione, rappresentano un +23,2% rispetto a quanto raggiunto nel 2019 e, se lo sguardo si allunga al 2008, prima cioè delle grandi crisi, l'export Fvg è oggi in crescita del 44 per cento.
LA LETTURA
È la lettura congiunturale e storica che ha dato ieri l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, rivelando che le esportazioni del Friuli Venezia Giulia si attestano al nono posto nella classifica dell'export delle regioni, che è guidata dalla Lombardia con 163 milioni e una crescita anno su anno dello 0,6 per cento.
METALLURGIA
Seguono i prodotti della metallurgia che pesano per 3 miliardi, cioè il 16,1% dell'export regionale, e poi le navi che, con 2 miliardi, rappresentano il 10,6% del valore acquisito sui mercati internazionali. Rispetto al 2022, il Report della Cgia segnala anche «gli straordinari» risultati ottenuti dai macchinari (+10,3%) e dall'alimentare, che è cresciuto del 6,6 per cento. Per quanto attiene i mercati di sbocco, Germania, Stati Uniti e Francia si confermano le piazze più importanti per l'export Fvg: in Germania vanno 2,4 miliardi di prodotti, negli Usa 2,3 miliardi, in Francia 2,4 miliardi. Seguono l'Austria, con 983 milioni e il Regno Unito che pesa sull'export Fvg per 843 milioni. Complessivamente questi primi cinque mercati rappresentano la destinazione del 41% delle esportazioni. Se poi lo sguardo passa in rassegna tutto l'elenco delle destinazioni estere, tra i primi venti Paesi si nota una crescita significativa delle vendite nei Paesi Bassi (+5,7%), in Croazia (+7,9%) e in Svezia, dove le esportazioni sono aumentate del 2,5 per cento.
SIDERURGIA
Entrando nel dettaglio dell'andamento delle singole province, il Report della Cgia spiega che tre quarti di quelle udinesi sono attribuibili ai prodotti della metallurgia, dei macchinari e dei metalli. In provincia di Udine l'export dei macchinari è aumentato del 35% e quello delle apparecchiature elettriche del 29 per cento. L'export udinese è «germanocentrico» e la componente europea arriva al 65 per cento. Crescono, comunque, gli sbocchi su Cina, India e Brics, mentre cala del 15% l'export verso la Russia. A Pordenone la grande specializzazione, invece, è quella del mobile, che incide per il 26% sull'export, grazie al distretto del Livenza. Al primo posto, comunque, ci sono i macchinari, per i quali Pordenone è la quinta provincia a Nordest. Netto calo (-16%) dell'altra specializzazione pordenonese, quella delle apparecchiature elettriche.