Vaccini anti-Covid: ecco quanto manca all'immunità in Fvg e come fare per avere uno dei 10mila posti liberi

Venerdì 14 Maggio 2021 di Marco Agrusti
Un centro per le vaccinazioni

A che punto è il Friuli Venezia Giulia lungo la strada che porta all’immunità collettiva “minima”, cioè quella corrispondente al 70 per cento della popolazione? Più che a metà strada, se si contano le prenotazioni. Si può fare meglio? Decisamente, dal momento che anche tra i cinquantenni sta emergendo lo stesso problema vissuto quando toccava ai sessantenni: l’adesione, dopo un boom iniziale (30mila domande in 24 ore), ha subìto un brusco rallentamento. Ed è arrivata solo al 54 per cento. Quella tra i sessantenni è al 66 per cento e aumenta solo di mezzo punto al giorno. La situazione rischia di diventare paradossale: ci sono vaccini, la macchina delle somministrazioni può fare più di 80mila iniezioni in sette giorni ma c’è il pericolo di non avere persone da vaccinare. Lo dice un dato: in regione la prossima settimana ci saranno 10mila posti liberi. Quindi i quarantenni, che potranno prenotarsi da lunedì, avranno la possibilità di trovare un appuntamento immediatamente, e non dal 1. giugno come preventivato. 
IL QUADRO
In Friuli Venezia Giulia la popolazione vaccinabile (quindi sopra i 16 anni) conta un milione e 73.953 persone. Le adesioni oggi sono 481.340, pari al 45 per cento della platea che potrebbe ricevere la dose. Le prime iniezioni somministrate sono 343.192, quindi più di un terzo della popolazione ha un’immunità. «Il primo obiettivo - ha spiegato ieri il vicepresidente regionale, Riccardo Riccardi - è quello di arrivare al 70-75 per cento di vaccinati nella platea di over 16. Considerando le attuali prenotazioni, vicine al 50 per cento, non siamo lontani da una certa immunità». Ma c’è il problema dell’adesione: «L’avevamo già riscontrato con l’antinfluenzale - ha ribadito Riccardi -. È un fattore proprio della regione, anche culturale. Ma dev’essere superato». 
IL FUTURO IMMEDIATO
«L’obiettivo - ha spiegato invece il presidente Fedriga - è quello di far capire con chiarezza che aderire alla campagna è una difesa del singolo e della comunità. Adesso dobbiamo puntare sull’adesione massiva: se invece non sarà così importante, apriamo a nuovi target. Da lunedì saranno aperte le agende degli over 40. L’obiettivo sarebbe quello di iniziare a somministrare le dosi a loro da giugno, ma con agende libere anticiperemo. Se da lunedì in poi ci saranno spazi scoperti, inseriremo chiunque abbia diritto. Vaccinando più persone possibile, andiamo verso una normalizzazione della situazione. Non ci saranno più contrazioni della libertà». E le posizioni libere di cui ha parlato Fedriga saranno diecimila a partire dalla prossima settimana. Un quarantenne, se le cose non dovessero cambiare, potrebbe prenotare l’appuntamento lunedì e vaccinarsi già martedì, cioè meno di 24 ore dopo. C’è posto, quindi è tutto tranne che impossibile. Lo stesso potranno fare tutte le altre categorie che possono avere accesso a una dose: cittadini dai 50 in su, persone fragili, lievemente fragili tra i 16 e i 60 anni, insegnanti, componenti delle forze dell’ordine, caregiver e conviventi delle persone estremamente fragili, operatori sanitari e ospiti delle case di riposo. Non è previsto un ampliamento delle categorie da vaccinare, ma chi si prenoterà potrà trovare posto subito. 
GLI EFFETTI
«Fondamentale è stata la decisione di vaccinare prima le categorie prioritarie - ha spiegato Riccardi -.

I casi positivi fra gli ospiti delle residenze per anziani del Friuli Venezia Giulia, registrati dall’1 marzo 2020 al 12 maggio 2021, sono letteralmente crollati dal momento in cui sono iniziate le somministrazioni. A marzo 2020 erano 125, a dicembre 2020 1.427 e a maggio 2021 solo 53. “Anche per quanto riguarda gli operatori delle residenze il calo è significativo. A marzo 2020 erano 152, a novembre 2020 603 e a maggio 2021 solo 1. Un discorso analogo vale per gli operatori del sistema sanitario regionale. A marzo 2020 abbiamo registrato 176 casi, a dicembre 2020 ben 949 e a maggio 2021 appena 10 casi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci