Covid, nessuno si vaccina. Le fiale rischiano di finire nella spazzatura. Crapis: «Le persone fragili si proteggano»

Eppure i contagi sono in aumento: quasi 700 positivi a settimana e incremento dei ricoveri del 20 per cento

Giovedì 7 Dicembre 2023 di Loris Del Frate
Covid, nessuno si vaccina. Le fiale rischiano di finire nella spazzatura. Crapis: «Le persone fragili si proteggano»

Secondo il capo degli infettivologi dell’ospedale di Pordenone, Massimo Crapis, le persone devono aver avuto una sorta di rimozione freudiana al punto che si sono dimenticate (o hanno voluto dimenticare) che appena due anni fa eravamo ancora in piena (o quasi) pandemia da Covid. Ora, le cose sono ben diverse sul fronte del pericolo pandemico, ma all’orizzonte potrebbero addensarsi nubi nere. E nessuno (o quasi) vuole vaccinarsi. I numeri sono veramente bassissimi al punto che c’è il rischio più che concreto che parte delle scorte di vaccini contro il Covid acquistate dalla Regione per affrontare l’inverno, possano scadere e quindi essere distrutte.

Eppure il virus, insieme a quello dell’influenza, continua a correre. 


I NUMERI
In un mese, infatti, i dari regionali parlano chiaro. Gli ultimi numeri dicono, infatti, che i contagi sono circa 700 a settimana in continua crescita. Non solo. Se a livello nazionale l’occupazione dei posti letti per malati con il Covid nelle ultime due settimane si è alzata del 25 per cento, negli ospedali della regione si è fermata al 20 per cento. In diverse Medicine i letti sono esauriti, perchè si sommano i ricoveri del Covid, quelli dell’influenza più le patologie normali.


PREVENZIONE
Non vuole certo creare allarmismi il dottor Lucio Bomben, capo dipartimento della Prevenzione dell’Asfo, ma una cosa si sente di dirla. «Stiamo assistendo - spiega a un fenomeno che ha dell’incredibile: ci sono i vaccini, abbiamo visto che sono efficaci, ma nonostante questo sono pochissime le persone che si sottopongono alla profilassi contro il Covid. Eppure abbiamo visto cosa è capace di fare quel virus, soprattutto nelle persone più fragili. Certo, fortunatamente oggi le cose sono cambiate, ma i contagi continuano a crescere. Non vorrei che sotto Natale ci trovassimo qualche bella, o meglio dire brutta sorpresa». Sulla stessa lunghezza d’onda l’infettivologo massimo Crapis. «È sbagliato minimizzare il Covid e assimilarlo ad una banale influenza, perchè non è cosi. Ha un morbilità decisamente più alta e le categorie a rischio, anziani, immunodepressi, malati oncologici o con altre patologie è fondamentale che si vaccinino. Penso - va avanti - che si sia andati troppo oltre nella banalizzazione di questa malattia. È anche vero che da agosto ad oggi il virus è circolato parecchio e quindi diverse persone si sono contagiate e quindi non hanno fatto il vaccino. Lo ripeto, però, è fondamentale la vaccinazione».


MASCHERINE
Se si escludono gli ospedali, gli studi medici e gli ambulatori le mascherine sono di fatto scomparse. Eppure la circolazione del virus, soprattutto in locali chiusi e affollati, resta alta, così come resta alta la possibilità di essere contagiati senza alcuna protezione. Ieri si è riunita a livello nazionale la cabina di regia. La raccomandazione che è stata data alla regioni è di potenziare la vaccinazione. A questo proposito è stato suggerito di fare Open day privilegiando i soggetti a rischio per fare le vaccinazioni.


INFLUENZA
Anche il virus dell’influenza, con l’abbassamento delle temperature ha iniziato a correre e ha alzato i casi, anche se siamo ancora ben lontani dal picco. C’è da dire, però, che anche grazie all’intervento forte dei medici di medicina generale, il numero delle persone vaccinate è in costante avanzata, segno che quando c’è gioco di squadra i risultati si portano a casa. Tutto bene se non fosse che allo stato Insiel non ha ancora fornito alle direzioni sanitarie un numero dei colpiti dall’influenza e quanti sono stati vaccinati.

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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