«Il mio ristorante chiuso da un anno per Covid, ma sotto casa c'è il disastro»

Mercoledì 12 Maggio 2021 di Gabriele Pipia
«Il mio ristorante chiuso da un anno per Covid, ma sotto casa c'è il disastro»
1

PADOVA - «Io non posso aprire il mio ristorante da quasi un anno, ma i peggiori tossici di Padova possono tranquillamente fare schifo sotto casa mia in 150. Ok». Ventisette parole per mettere assieme i due grandi problemi discussi negli ultimi giorni da molti esercenti del centro storico: l'emergenza Covid e gli episodi di violenza. A scrivere questo post su Facebook è Giampiero Martiniello, 34 anni, titolare del ristorante Soul Kitchen di via del Santo.

Da sette anni guida un locale molto amato soprattutto tra i giovani, ma in questo periodo è attivo solo con l'asporto perché sprovvisto di tavolini all'aperto. Martiniello vive in Ghetto e continuamente assiste a scene di bivacchi, schiamazzi e degrado. Ora esplode: «Qui non gira bella gente, vedo tanti ragazzini fuori controllo, sia italiani che stranieri. Ma alla fine ad essere penalizzati siamo noi, dopo tutti gli investimenti che avevamo fatto per poter aprire in sicurezza».


LA TESTIMONIANZA
Il suo post su Facebook risale a sabato pomeriggio, poche ore prima che in piazza Duomo scoppiasse l'ennesima rissa scatenata da un ragazzo e una ragazza: due vigili e due baristi del Gancino aggrediti, tanti testimoni esterrefatti, l'intervento delle forze dell'ordine in massa. Il tema-sicurezza torna così di forte attualità e Martiniello non si sottrae: «Abito in Ghetto da due anni e ho visto tante situazioni brutte soprattutto la sera tardi. In passato ho dovuto anche io chiamare le forze dell'ordine dopo aver visto ragazzi azzuffarsi o prendersi a bottigliate. Siamo già stati bastonati abbastanza dal Covid, fa davvero male vedere anche tutto questo disastro».


GLI SFORZI
Il Soul Kitchen è uno di quei locali che beneficeranno del piano-plateatici varato dagli assessori Bressa e Ragona: aree pedonali più ampie per favorire l'allestimento di tavoli esterni. «Il Comune sta facendo il possibile e questo è sicuramente positivo - conferma il gestore - ma la situazione resta molto difficile. Il fatturato è crollato anche se devo baciarmi le mani per come sta andando l'asporto. Riusciamo a lavorare bene e i clienti sono affezionati, ma abbiamo comunque tante spese: dobbiamo infatti passare per una piattaforma che trattiene il 30 per cento. Lavoriamo tantissimo, soprattutto venerdì, sabato e domenica. Gli incassi ci consentono di rimanere a galla, di pagare le spese. Nulla di più. In tutto abbiamo otto dipendenti ma ora con l'asporto ne bastano quattro. Utilizziamo la cassa integrazione e speriamo di ripartire per davvero il prima possibile».


LE VIOLENZE
Testimone diretto di ciò che accade in piazza Duomo è invece Stefano Tadiotto, titolare della caffetteria Duomo. «La situazione è conosciuta da parecchio tempo e ora sta esplodendo - ammette - Mi sembra che quella delle risse stia diventando una moda. Basta guardare cosa accade a Torino, Bologna, Roma o Milano. È un problema molto serio che va affrontato con maggiori controlli. Ben venga un presidio fisso delle forze dell'ordine davanti ai nostri locali. Qui ci sono tanti bravi ragazzi ma anche alcuni gruppetti di giovani senza educazione, violenti e con una arroganza impressionante. Ho visto negli occhi la paura dei clienti che sabato sera erano in piazza semplicemente per una passeggiata o per un gelato. Abbiamo riaperto da pochi giorni ed è terribile». Intanto Toni Ymeraj, titolare del Gancino, torna sui fatti capitati davanti al suo locale e nega ogni responsabilità: «Siamo qui per lavorare. Ci piacerebbe farlo tranquilli, senza la paura che quando arriva il sabato qualcuno dei miei dipendenti rischia di essere minacciato o menato da gente che non è nemmeno nostra cliente». Nei prossimi giorni è previsto un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Franceschelli: saranno decise le misure da mettere in campo per rinforzare i controlli in centro.

Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci