Pinton: «Io agli arresti per evasione? Non me lo so spiegare, la società era chiusa»

Giovedì 13 Maggio 2021 di Luca Ingegneri
Ivone Pinton manager automobilistico in pista durante una competizione

BORGORICCO  - «Guardi, è una cosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi. Mi ritrovo agli arresti domiciliari per l’evasione fiscale di una società che era stata chiusa tre anni prima e che non ha più effettuato alcuna operazione». Ivone Pinton, 69enne manager nel mondo delle corse automobilistiche nonché ex pilota, risponde al telefono dalla sua abitazione di Borgoricco, dove si trova ristretto ormai da quarantotto ore. Sono stati i carabinieri della stazione di Campodarsego a notificargli l’ordine di espiazione pena emesso dalla Procura della Repubblica. Pinton deve scontare due anni di reclusione per reati fiscali. Stando alla sentenza pronunciata dal Tribunale il 20 aprile 2017 avrebbe omesso di dichiarare al fisco oltre cinque milioni di Iva per il 2008 e circa un milione per il 2009, quale legale rappresentante di Quaranta Srl, società con sede a Mellaredo di Pianiga.
 

BENEFICI REVOCATI
Il manager automobilistico non ha potuto godere del beneficio della sospensione condizionale della pena per effetto di un precedente patteggiamento - risalente all’ottobre 2011 - per i guai con il fisco capitati ad un’altra società, la “Durango I.E. Engineering”, anch’essa con sede a Mellaredo di Pianiga, creata appositamente per partecipare alle gare automobilistiche della GP2 Series. Secondo la Procura di Venezia la società non aveva dichiarato redditi imponibili per un milione e ottocentomila nel 2007 e per un milione e 900mila nel 2006.
La pubblica accusa aveva inoltre individuato una serie di fatture relative ad operazioni di fatto inesistenti per un ammontare complessivo di tre milioni. Pinton e il socio Enrico Magro avevano preferito scendere a patti con la Procura concordando una pena di un anno e due mesi ciascuno. Proprio a causa di quella sentenza risalente ad una decina di anni fa il manager si ritrova ora ristretto nella sua abitazione, non avendo più diritto ad alcun beneficio.
Pinton accetta di raccontare la storia di Quaranta Srl: «É stata creata - spiega - nel 2003 assieme a tre amici con una precisa ragione sociale. Quella della produzione di occhiali. Il primo anno era andato benone. Avevamo fatturato 300mila euro. Poi siamo stati costretti ad interrompere la linea produttiva in quanto non c’erano più margini di guadagno. Ci è infatti venuto a mancare il nostro punto di riferimento in Cina. La mia idea era quella di chiuderla. L’amministratore dell’epoca mi ha convinto a tenerla in piedi. A distanza di un anno ho assunto io la carica di amministratore ma le ultime operazioni di Quaranta Srl sono state completate nel 2006. Le omesse dichiarazioni dei redditi societari si riferiscono ai tre anni successivi (l’evasione del 2007 è stata dichiarata prescritta, ndr), nei quali non c’è stata alcuna operatività».
 

LE RESPONSABILITÁ
Il manager sostiene di aver trascurato la vicenda giudiziaria: «Io mi occupavo di corse e sono sempre stato poco attento alle questioni di natura legale. Questa è stata la mia colpa. Avrei dovuto andare più a fondo e chiarire questa situazione, invece ho lasciato fare ai miei avvocati. La vicenda non è comunque ancora chiusa. Stiamo cercando di capire se la società sia stata utilizzata per operazioni finanziarie a mia insaputa e chi eventualmente possa averle condotte in porto e con quali finalità». Si dice pronto a dare battaglia su tutti i fronti: «Sono abituato ad assorbire le sconfitte tirandomi su le maniche e ripartendo da zero. Farò così anche stavolta. Non appena sarà possibile presenteremo un ricorso al Tribunale di Sorveglianza per ottenere una misura alternativa ai domiciliari. Vorrà dire che per ora mi dedicherò con continuità alla cura del mio orto». Ci tiene a difendere la sua immagine, e lo ribadisce più volte: «L’ho detto anche ai carabinieri quando sono venuti a notificarmi gli arresti. Vivo questa situazione con estrema serenità. Quando mi alzo dal letto al mattino mi guardo senza alcun problema allo specchio perché non ho fatto del male a nessuno e non ho nulla da temere».
 

Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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