Treno delle Dolomiti: s'infiamma il dibattito tra Agordino e Cadore

Giovedì 13 Maggio 2021 di Giuditta Bolzonello e Raffaella Gabrieli
La ricostruzione grafica del progetto del treno delle Dolomiti
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Il progetto del treno delle Dolomiti lungo la valle del Cordevole ha due sostenitori in più: da un lato la rappresentanza sindacale di Cgil, Cisl e Uil dello stabilimento Luxottica di Agordo, dall’altro il parlamentare Dario Bond: confermano l’importanza del piano tanto in chiave turistica quanto anche in quella industriale per la presenza del leader mondiale dell’occhiale e delle sue migliaia di dipendenti che ogni giorno percorrono la trafficata regionale 203 “Agordina”. 

I SINDACATI
«Abbiamo esaminato il progetto - affermano i portavoce di Cgil, Cisl e Uil dello stabilimento di Valcozzena - e siamo convinti che possa apportare nel territorio bellunese, e in modo particolare nella conca agordina, una forte spinta al trasporto pubblico e un necessario contrasto allo spopolamento. Inoltre questa via, se realizzata, produrrebbe effetti positivi per quanto riguarda ambiente, mobilità, sicurezza, turismo e sostenibilità nel lungo periodo. Daremo il nostro contributo all’iniziativa. Consapevoli dell’attenzione che Luxottica, nel corso dei suoi settant’anni di storia, attraverso i suoi due Cavalieri del lavoro Leonardo Del Vecchio e Luigi Francavilla, ha sempre avuto verso le problematiche del territorio bellunese e agordino e che anche stavolta supporterà il progetto». Cgil, Cisl e Uil auspicano che «tutte le parti coinvolte in questo progetto agiscano in pieno accordo e tempestivamente per l’interesse comune, considerando il fatto che si tratta dell’unico “disegno” che coinvolgerebbe positivamente i dipendenti di Luxottica». 


DA ROMA 
Intanto in Parlamento il deputato Dario Bond chiede una risoluzione in Commissione trasporti per le linee Belluno-Agordo e Feltre-Primolano. «Lo sviluppo della ferrovia bellunese - è opinione di Bond- non può prescindere dalla Feltre-Primolano e dalla Belluno-Agordo, linea utile a collegare uno dei più importanti poli produttivi d’Italia.

Per questo ho chiesto di portare la questione in Commissione trasporti. Ciò per evitare di continuare a parlare senza dati alla mano. È necessario che le due linee di sviluppo siano analizzate attentamente, con un’indagine costi-benefici e con il delineamento delle possibili ricadute. Il collegamento del Feltrino con la Valsugana e della Valbelluna con l’Agordino, sede di Luxottica e di importanti attività turistiche, è fondamentale. Ma saranno le analisi a dire se è davvero così. Nell’eventualità di una risposta positiva, ho chiesto che le opere vengano inserite nella programmazione finanziaria».

LA CAMPANA CADORINA

Nel dibattito sul treno per le Dolomiti entra la Magnifica Comunità di Cadore già alcuni anni fa protagonista ed artefice di una serie di incontri (nella foto) che confluirono in un progetto. Il Cadore e il suo treno, i sindaci del Cadore e la ferrovia come servizio indispensabile per guardare al futuro. 


IL DIBATTITO
Sono i temi che hanno scandito il confronto tra i rappresentati dei comuni cadorini voluto e promosso dalla Magnifica Comunità. All’attenzione era stato posto il percorso che dovrebbe seguire il treno della rinascente ferrovia Calalzo- Cortina. «A far tornare attuale il tema tanto caro ai cadorini –sostiene oggi il presidente della Magnifica Comunità Renzo Bortolot– è stata la proposta di un collegamento ferroviario Belluno-Cortina via Agordo. La notizia ci ha indotto a rispolverare i progetti riguardanti le proposte elaborate in Cadore e ne abbiamo rivalutato la razionale attualità sostenuta da alcuni tra i massimi esperti del settore». E con i progetti proposti anche il documento che nel settembre 2017 i sindaci del Cadore spedirono al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti. Il documento iniziava esprimendo apprezzamento e sostegno per l’impegno che la Regione dimostrava nell’avvio del processo di realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Calalzo-Cortina, nella convinzione che vi sia l’assoluta necessità di completare la Ferrovia delle Dolomiti. In quell’occasione i sindaci del Cadore optarono per una scelta precisa indicando come prioritaria e preferenziale la realizzazione di un nuovo tracciato che passi attraverso il Centro Cadore e la Val d’Ansiei per poi, dalla foresta di Somadida, collegarsi in galleria a San Vito di Cadore e quindi raggiungere Cortina. 


IL CONFRONTO
Nel corso dell’incontro organizzato dalla Magnifica Comunità, insieme alle tre Unioni Montane del Cadore, la scelta di quattro anni fa resta quella che unisce i primi cittadini del Cadore. Non è stato un dibattito facile quello avviato con lo stimolo della Magnifica Comunità, ne la scelta è stata fatta a cuor leggero. A ribadirne la validità sono intervenuti tutti i sindaci presenti che hanno indicato nella stazione di Calalzo il sito strategico per la partenza della nuova Ferrovia delle Dolomiti e per la piattaforma intermodale sostenibile dell’intero Cadore. Sulla consistenza infrastrutturale di questa tratta ferroviaria i sindaci del Cadore hanno in programma un confronto con la Regione.

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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