Nel mirino degli haters è finita Maria Elena Boschi. Ancora una volta il sessismo impregna decine di post cattivi, mostrando il solito fiume di rabbia scatenato da un intervento del ministro Matteo Salvini che replicava alla parlamentare per avere presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. La mozione naturalmente non passerà anche perchè il Pd non ha i numeri per sfiduciare il ministro ma il meccanismo collaterale che si è messo in moto con una fluidità preoccupante è simile a quello che aveva colpito recentemente altre donne, anch'esse, a loro volta, prese di mira dal ministro dell'Interno. La scrittrice Michela Murgia che difende i migranti, Laura Boldrini,la Capitana Carola Rackete, definita prima sbruffoncella e recentemente anche zecca.
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Il fiume di odio dei fan salviniani sul web si è amplificato a dismisura fino ad arrivare a parole volgari, a offese a sfondo sessuale. Di politico c'è ben poco. Tutto questo è stato sufficiente per incendiare un clima di scontro e far scattare la solidarietà femminile a Maria Elena Boschi.
«Tutte donne bersaglio di insulti sessisti gravissimi, intollerabili, inaccettabili, per questo dobbiamo tutte e tutti, donne e uomini, reagire insieme.
Sul web altre parlamentari si chiedono cosa aspetti Salvini a bloccare sulla sua pagina i commenti violenti e pieni di livore.
La scorsa settimana il sottosegretario Vincenzo Spadafora ha aperto uno scontro con Salvini proprio per la sua retorica poco rispettosa delle donne. «Gli insulti contro le donne arrivano dalla politica». Salvini aveva replicato: «Cosa sta a a fare al governo con me? Sta al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei. Non ritenendomi io razzista e maschilista non ho nulla da rispondere».