Caro Direttore,
Il Gazzettino di giovedi 31/8 ha opportunamente dato adeguato risalto al caso del rapper milanese Savage. Che abbia luogo o meno in un locale di Castelfranco il suo spettacolo(?), sono stati, comunque, puntati i riflettori su uno spaccato divisivo della gioventù di oggi.
Sulla musica proposta da Savage non mi sbilancio (sono un residuato estimatore di Lucio Battisti), mi soffermo brevemente sui testi delle sue canzoni. La citazione riportata è più che sufficiente per giudicare improponibile un'esibizione di un cosiddetto artista che utilizza un frasario osceno da proporre a spettatori in prevalenza minorenni. Già trovo un nesso tra preoccupanti, frequenti, cronache di stupri di minorenni a danno di minorenni e il facile accesso che i minori hanno a internet coi suoi incontrollati contenuti; che poi abbiano la possibilità di sentirsi legittimati all'illecito dallo spettacolo di un parvenu a sua volta, pare, minorenne è troppo. Se poi, come sostiene l'agente del rapper, sono già state fatte 80 serate per giovani in tutta Italia senza problemi, non mi resta che consigliare ai rispettivi genitori, un po' vittime a loro volta, di far ascoltare di soppiatto ai loro figli, come disintossicante, le migliori canzoni di Battisti coi testi di Mogol, insignito dall'Università di Pisa di una laurea "honoris causa" in Lettere. Io sto sognando, d'accordo, ma da quanto continua ad emergere ci sono le condizioni per bruschi risvegli per altri.
Luciano Tumiotto
Caro lettore,
confesso che ignoravo l'esistenza di Niky Savage e della sua musica (espressione impegnativa) prima che scoppiasse il caso che ha poi portato all'annullamento del suo concerto per le numerose espressioni sessiste, volgari e omofobe contenute nei suoi brani.